È in corso a Merano un’originale mostra dedicata al design alpino, presentata come “la prima rassegna sistematica sull’evoluzione del progetto moderno nell’area trentino-tirolese”.
Aero Caproni, Capriolo 75, Corsa [1954]. Proprietà privata, foto: Anna Maconi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)
Intitolata Design from the Alps. Tirolo Alto Adige Trentino 1920–2020, l’esposizione – prodotta da Kunst Meran Merano Arte, insieme a NABA – Nuova Accademia di Belle Arti e unibz – Libera Università di Bolzano, Facoltà di Design e Arti – è il risultato di una meticolosa indagine sul territorio della regione alpina transfrontaliera, situata “al centro esatto di quel formidabile incrocio di traiettorie estetiche e culturali – da Monaco a Venezia, da Vienna a Milano – che ha per molti versi vertebrato il profilo stesso del design dal XX secolo a oggi”.
Sedia per bambini Junior, Othmar Barth, 1978. Courtesy Barth Innenausbau, foto: Anna Maconi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)
I molteplici oggetti di design esposti interessano un intervallo storico lungo cent’anni, da suddividere idealmente nei periodi temporali tra il 1919 e 1945, della ricostruzione postbellica e dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. I designer, che con le loro opere – nei svariati campi merceologici, dai componenti d’arredo all’attrezzatura sportiva per l’alta montagna – hanno contribuito a delineare i contorni culturali e progettuali del design dalle Alpi, sono: Fortunato Depero, Luciano Baldessari, Adalberto Libera, Gino Pollini, Anton Hofer, i due Ettore Sottsass, Gianni Pettena, Matteo Thun, Martino Gamper e tanti altri.
Elefantino bevitore, Fortunato Depero, 1922-23. Collezione Josef Kreuzer/Ripartizione musei, Provincia autonoma di Bolzano, foto: Erich Dapunt. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)
L’esposizione è curata da Claudio Larcher, Massimo Martignoni e Ursula Schnitzer, ed è accompagnata da un catalogo di 460 pagine, con numerosi saggi e 360 illustrazioni.
Sedia per soggiorno, Wilhelm Nicolaus Prachensky, 1930 (colore non originale). Foto: Archiv für Baukunst, Universität Innsbruck. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)