In occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, sta per essere inaugurata il 7 novembre, presso due sedi distinte, la mostra Design! Oggetti, processi, esperienze. Prodotta dal CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, con il sostegno del Comune, e curata da Francesca Zanella, l’esposizione si prefigge l’obiettivo di raccontare, attraverso una selezione di oggetti e progetti simbolici, alcuni temi importanti inerenti al design.
Alberto Rosselli, Casa mobile, 1972. Primi studi per casa mobile. Grafite e pennarello su carta, 210 x 296 mm.
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Infatti, la rassegna “traccia un percorso in cui il designer, nelle sue tante vesti di bricoleur, artigiano, antropologo, filosofo, scienziato, tecnologo, riflette sui temi del progetto e della produzione, delle politiche di intervento sul territorio e sul patrimonio culturale, e sui differenti linguaggi e pratiche all’interno di una società multiculturale”.
Enzo Mari, Il gioco delle favole, 1957/1965. Disegno per una lastra del gioco. Grafite e tempera su cartoncino annotazioni autografe, 233 x 498 mm.
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Sono tre le parole chiave che contraddistinguono l’intera esposizione parmense: oggetto, processo ed esperienza. La prima sottintende la dimensione funzionale, simbolica e culturale del progetto di design; il processo, invece, sta a indicare l’importanza di analisi e definizione progettuale all’interno dei diversi ambiti, tra cui quello innovativo, ma anche dell’impegno sociale e dell’anticipazione del futuro; l’esperienza evidenzia come il design sia anche una “disciplina orientata allo studio delle interazioni tra le persone e tra queste e gli oggetti o gli ambienti”.
Bruno Munari, Cappuccetto giallo, 1971. Illustrazione e impaginazione per Cappuccetto giallo (ed. Einaudi, Torino, 1972. Collana “Tantibambini”, n. 12). Grafite, acquarello e collage su xerografia applicata su cartoncino, 350 x 420 mm.
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La prima sezione della mostra verrà ospitata presso l’Abbazia di Valserena, per presentare alcune suggestive opere provenienti dell’Archivio-Museo CSAC e realizzate da rinomati designer italiani, quali Archizoom associati, Mario Bellini, Cini Boeri, Achille e Piergiacomo Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Roberto Menghi, Bruno Munari, Alberto Rosselli, Roberto Sambonet ed Ettore Sottsass.
A. e P.G. Castiglioni, Radiofonografo RR 126, 1966. Plastica e metallo, 65 x 120 x39 cm. Produzione Brionvega.
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La seconda parte espositiva, intitolata Corpi e processi, è co-curata da Valentina Rossi e si svolgerà presso il Palazzo Pigorini. Farà conoscere al pubblico gli esiti della prima fase del progetto dello CSAC Storie di fili, oltre ai “figurini” di Cinzia Ruggeri, Krizia e Brunetta, alcuni nuovi abiti scultura dell’artista Sissi e i costumi realizzati dalla Sartoria Farani.
Krizia, Inverno 83/84 – K79, S.t., disegno per tuta, s.d., 1983, CSAC, Università di Parma.
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