È in corso, a Parigi, presso la Fondation Louis Vuitton, una grande esposizione antologica dedicata all’opera di Charlotte Perriand (1903-1999), in occasione del ventesimo anniversario della sua morte. Intitolata Le monde nouveau de Charlotte Perriand, la rassegna ripercorre la vita e produzione di questa straordinaria architetta e designer parigina, presentatasi nel 1927, non ancora ventiquattrenne, con il curriculum in mano presso la sede dello studio di Le Corbusier e il cugino Pierre Jeanneret.
Charlotte Perriand sur la Chaise longue basculante, B306,(1928-1929) – Le Corbusier, P. Jeanneret, C. Perriand, vers 1928 ©F.L.C. / ADAGP, Paris 2019 ©ADAGP, Paris 2019 ©AChP.
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Il ricco corpus espositivo occupa le undici sale, disposte su quattro livelli, del recentemente terminato (2014) museo d’arte Louis Vuitton Foundation, progettato da Frank Gehry e situato nel Bois de Boulogne. Ne fanno parte ben 400 opere, di cui 200 realizzazioni di Charlotte Perriand (da sola o in collaborazione), tra cui mobili, fotografie, modelli in scala, disegni, oggetti, ecc., e opere di numerosi e acclamati artisti e architetti d’epoca, quali Fernand Léger, Pablo Picasso, Joan Miró, Georges Braque, Hans Hartung, Jean Prouve, Le Corbusier e altri.
Inoltre, la mostra è corredata da sette fedeli ricostruzioni storiche di celebri installazioni della Perriand: l’appartamento-studio di piazza Saint-Sulpice (appartement-atelier de la place Saint-Sulpice, 1927); il Salone d’Automne (le Salon d’Automne, 1929); la casa del giovane (Maison du Jeune Homme, 1935); la casa sull’acqua (Maison au bord de l’eau, 1934); il rifugio montano Tonneau (refuge Tonneau, 1938); la casa da tè per l’UNESCO (Maison de thé pour l’UNESCO, 1993).
Charlotte Perriand, L’atelier de Saint-Sulpice, 1927-28. Reproduction 2019, vue de l’installation, Fondation Louis Vuitton, Paris. Crédits artistes: ©Adagp, Paris, 2019 Crédit photo: ©Fondation Louis Vuitton / Marc Domage. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)
La mostra celebra la vita e la produzione artistica di una donna libera e anticonformista, grande sportiva e viaggiatrice, ma soprattutto una coraggiosa innovatrice e sperimentatrice nel campo di design, architettura e arte, lungo l’arco di quasi settant’anni di carriera professionale.
Allo stesso tempo, l’esposizione costituisce un’occasione per documentare, attraverso la figura della Perriand e le sue creazioni, gli aspetti culturali e sociali dei diversi periodi storici in cui la stessa ha vissuto e operato, tra cui quelli delle avanguardie artistiche e del modernismo degli anni Venti e Trenta, della ricostruzione postbellica, della prefabbricazione e delle prime produzioni industriali di massa, delle nuove sensibilità ambientali, tratte da rapporti con popoli e culture lontane, portatrici di nuove filosofie e modi di operare, delle contestazioni studentesche, gli scioperi operai e l’emancipazione femminile, ecc.
Charlotte Perriand, Fauteuil pivotant, B302, 1927. Vitra Design Museum ©Paris 2019 Courtesy of Vitra Design Museum.
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Alla mostra sono presenti in ordine cronologico i suoi numerosi lavori, o ricostruzioni di essi, dal primissimo Bar sotto il tetto (Bar sous le toit), esposto nel 1927 al Salon d’Automne – che suscitò l’ammirazione di Le Corbusier e le valse, dopo un precedente rifiuto, l’assunzione presso il suo studio –, fino alla Casa da tè per l’UNESCO (Maison de thé pour l’UNESCO, 1993). “In mezzo” moltissimi oggetti di design all’avanguardia, diventati nel corso degli anni vere e proprie icone di design moderno, come la Chaise Longue Basculante e la Fauteuil Grand Confort (firmate insieme a Le Corbusier e Pierre Jeanneret), arredamenti di appartamenti e uffici, installazioni fieristiche ed espositive e progetti di architettura.
Una rappresentazione del monde nouveau, che Charlotte Perriand ha contribuito a delineare e in cui ha vissuto appieno, e della sua art d’habiter libera e senza preconcetti, sia nel campo dei costumi sociali sia in quello della ricca creatività artistica.
Charlotte Perriand, Agence Air France, Londres, 1957 ©Adagp, Paris, 2019 ©Gaston Karquel / AChP.
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