Il 25 novembre è stato inaugurato, a Milano, il nuovo campus dell’Università Bocconi, progettato dallo studio di architettura giapponese SANAA, fondato da Kazuyo Sejima e Ryūe Nishizawa, vincitori congiunti del Premio Pritzker nel 2010.

Foto: ©Università Bocconi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)

Si tratta di un’opera di ampliamento del campus Bocconi, suddivisa in quattro interventi progettuali, sui complessivi 35.000 mq dell’area dell’ex Centrale del Latte milanese: la nuova sede della SDA School of Management, composta da tre edifici contenenti aule, uffici, sale conferenze, posti studio, servizi, ecc. (48.000 mq); la nuova residenza studentesca (già operativa, inaugurata nel 2018), con 300 posti letto per studenti e professori (19.000 mq); un centro sportivo-ricreativo, con piscina olimpionica e da allenamento, campo di basket e di pallavolo, running track al coperto, tribune per circa mille persone, ecc. (17.000 mq), che sarà aperto anche al resto della città; una superficie di 17.000 mq destinata al verde, aperta al pubblico (da gennaio 2020).
Con quest’ultimo intervento il campus dell’Università Bocconi arriva a coprire 90.000 mq di terreno (tra cui i 35.000 mq dell’ex Centrale del Latte), per un totale di 350.000 mq di superficie calpestabile, 84.000 dei quali nella nuova area.

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L’intera opera costituisce un investimento importante, di circa 150 milioni di euro, che riqualifica un’area urbana dismessa, attraverso un nuovo campus urbano “aperto, verde e trasparente”.
La realizzazione è il risultato tangibile di un concorso internazionale di architettura vinto, nel 2012, dallo studio SANAA, la cui proposta progettuale fu giudicata capace “di ridefinire il concetto di campus come elemento integrante del tessuto urbano, con un insieme di edifici unitario, organico, non invasivo e contemporaneamente aperto – fisicamente e visivamente – al contesto”.
Infatti, Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa dichiarano “abbiamo cercato di integrare l’università con il parco utilizzando la forma architettonica della corte”. L’idea, o, forse sarebbe più giusto dire la volontà, di apertura del costruito (campus universitario) verso il suo intorno (la città, il quartiere) si manifesta nella sostanziale continuità tra spazi interni ed esterni; così, i fronti degli edifici sono trasparenti al massimo e le loro linee di conformazione sono curve, invogliando a entrare e interagire con i volumi.

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Infine, l’intervento è molto “green”, “all’avanguardia in termini di sostenibilità”, con i suoi edifici “che garantiscono autosufficienza energetica su base annua, assenza di emissioni nocive e pompe di calore e gruppi frigoriferi alimentati ad acqua senza consumo fisico della stessa. Le coperture degli edifici sono dotate di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza, che producono oltre 1.200 kW di potenza nominale”.

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Il campus Bocconi è stato inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, del Rettore della Bocconi, Gianmario Verona e del consigliere delegato, Riccardo Taranto, il Presidente dell’Università, Mario Monti, e il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Probabilmente il giudizio più acuto sull’opera, dal punto di vista architettonico, è stato espresso dal Sindaco: “È molto milanese, ha fantasia unita a rigore: gli architetti sono giapponesi, ma hanno interpretato quella che è Milano”.

Veduta del modello. Foto: ©Università Bocconi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)