Mentre è in corso di svolgimento l’edizione 2020 della manifestazione MantovArchitettura – quest’anno soltanto in modalità online –, il Polo di Mantova del Politecnico di Milano sta già organizzando alcuni prossimi appuntamenti pubblici.
Tra questi va sicuramente annoverato l’Open Day dell’Ateneo, in programma per il 9 luglio, anch’esso in modalità online, che costituisce uno degli strumenti messi a disposizione degli studenti delle scuole superiori affinché possano effettuare una scelta importante con riferimento al loro futuro percorso formativo professionale.
In merito a questo, abbiamo voluto sentire Carlo Peraboni, Delegato del Prorettore per le attività dell’Orientamento presso il Polo di Mantova, nonché Delegato per il Corso di laurea in Progettazione dell’architettura e professore associato in Urbanistica presso lo stesso Ateneo, che, oltre a illustrarci i numerosi pregi e bellezze della città gonzaghesca e del suo Campus universitario, spiega le modalità poste in atto per affrontare al meglio l’attuale situazione di pandemia in cui versa tutta la regione e non solo.
Riportiamo, qui di seguito, alcune fasi salienti dell’interessante intervista telefonica.

Ci può, brevemente, descrivere la situazione attuale?
In questo momento eccezionale avvertiamo che gli studenti delle scuole superiori stiano vivendo una fase molto difficile, con una serie di problemi nel chiudere il loro percorso formativo legato all’Esame di Stato. Di conseguenza, il tempo a disposizione da dedicare alle pratiche di orientamento diventa molto compresso. Qui percepiamo questo senso di disorientamento creatosi presso i giovani, e anche i loro genitori, e allora vorremmo rassicurarli che non saranno affatto lasciati soli. Perché le attività di orientamento non si fermano, ma solo si adeguano alla contingenza legata al Covid-19…

Come, mi risulta, avete fatto con la didattica.
Esatto, mettiamo a frutto l’esperienza realizzata con l’attività didattica e il 9 luglio faremo online la giornata Open Day dell’Ateneo aperta a tutti gli interessati.
Altra cosa che mi preme segnalare è la nuova situazione creatasi nel rapporto tra l’Università e la città. Nel senso che i centri urbani medio piccoli, come Mantova per esempio – che possiede un suo consolidato rapporto con l’architettura – sono in grado di offrire agli studenti una situazione sicuramente più vivibile e meno problematica dal punto di vista logistico (di prossimità dei servizi, di modalità con cui si raggiunge la sede universitaria, ecc.) rispetto ad altre realtà urbane più grandi.

Insomma, sembra tutto più slow qui a Mantova…
Sì, si svolge tutto dentro una dimensione umana in cui i rapporti, le distanze e anche le modalità d’accesso all’Università sono più controllabili e gestibili dal punto di vista dei numeri. Inoltre, c’è il tema della sicurezza, interna all’università, e quella della città.
Qui abbiamo un numero di matricole ridotto, circa un centinaio all’anno, di conseguenza, abbiamo molti spazi attrezzati e laboratori dove la didattica si fa in presenza.
Per l’anno prossimo (ndr. a.a. 2020-21) stiamo lavorando per garantire una modalità mista, in cui si alterneranno la modalità online (in particolare per corsi monografici) e quella di presenza (rivolta ai laboratori didattici), importante per accompagnare, in particolare, gli studenti del primo anno.

Bello e anche molto meritevole da parte vostra.
In questa situazione il ruolo dei Poli territoriali come il nostro diventa strategico, perché, allo stesso tempo, oltre a essere un grande Ateneo – come è il Politecnico di Milano, con ormai una sua consolidata rilevanza internazionale –, offriamo una proposta didattica più ravvicinata con il territorio.
Pensi soltanto ai temi del sopraluogo, alla definizione del campo di lavoro; il sistema dei laghi, ad esempio, si presenta come una straordinaria opportunità, così come gli straordinari esempi di interazione tra storia e moderno. A differenza di altre sedi, lavorare a Mantova significa sostanzialmente avere la possibilità di utilizzare la città come laboratorio, fare della città il nostro Campus.

Vedo che puntate molto anche al tema di Internazionalizzazione.
Assolutamente, anche se il tema è più legato al corso di Laurea magistrale, dove il 50% di studenti viene dall’estero, mentre, invece, gli iscritti al corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura sono in maggioranza ragazze e ragazzi provenienti dal territorio circostante.
Comunque, il corso è molto apprezzato: l’anno scorso per i 50 posti di immatricolazione internazionale abbiamo ricevuto più di 300 domande. Il Polo di Mantova ha una sua rilevanza internazionale, legata alla Cattedra UNESCO (anche Mantova è città Unesco), MantovArchitettura, ecc.

Per fine agosto state organizzando anche il corso di preparazione al Test di ingresso di architettura?
Il corso è sicuramente previsto. Il dubbio riguarda il Test nazionale, fissato dal Ministero per il 3 settembre, da tenersi, come nel passato, in contemporanea in tutta l’Italia, mentre, invece, ieri (ndr. 21 maggio) è uscita un’anticipazione che molto probabilmente la responsabilità dei Test verrà demandata ai singoli Atenei.
Diciamo che, per il momento, regna una grande incertezza. L’ipotesi è quella di fare il Test in presenza, per cui gli studenti dovranno venire in università, ma non si possono escludere altre soluzioni organizzate in modo diverso. Per tutti gli interessati l’indicazione è di restare in contatto con il nostro Servizio orientamento e di partecipare al prossimo Open Day.

Alcune informazioni utili

“Con lo scopo di stabilire un rapporto più diretto con gli studenti e di interagire con le comunità e le realtà produttive locali”, il Politecnico di Milano è presente a Mantova dal 1994.
Il Campus di Mantova è particolarmente attento “alle problematiche della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale.”

L’offerta formativa del Campus di Mantova si articola in due corsi di studio (vedi la relativa pagina web dell’Ateneo):
Laurea in Progettazione dell’Architettura
che “mira alla formazione del progetto di architettura attraverso un costante confronto con le condizioni poste dalla complessità dei processi di trasformazione dell’ambiente costruito nei contesti insediativi contemporanei. Gli studi comprendono l’insieme delle discipline scientifiche, umanistiche e artistiche che connotano i saperi, gli strumenti, le competenze e le abilità proprie dell’architetto”.
Laurea Magistrale in Architectural Design and History,
invece, “offre un programma di studio la cui missione è quella di formare gli studenti ad essere architetti istruiti, ben consapevoli del contesto storico-artistico in cui lavorano, così come degli altri settori culturali. Il progetto del nuovo viene confrontato con l’esistente. Il programma è erogato in lingua inglese”.

Inoltre, l’offerta formativa del Polo di Mantova è strutturata attorno ai seguenti cinque elementi costituenti:
– Didattica innovativa;
– Internazionalizzazione;
Cattedra UNESCO;
MantovArchitettura;
Mantova Lab.

Infine, lo “sportello” Orientamento a Distanza (maggiori informazioni qui) offre la consulenza a distanza, tramite i servizi di: Sportello Whatsapp; Sportello Tutoraggio (su appuntamento); Sportello Orientamento a distanza (su appuntamento); Chat Politecnico.