Il 7 marzo una giuria, composta, tra gli altri, dai numerosi vincitori delle passate edizioni del Premio, ha proclamato l’architetto indiano Balkrishna Doshi vincitore del prestigioso Pritzker Architecture Prize per l’anno 2018.
Secondo la Giuria “Doshi ha sempre creato un’architettura seria, mai appariscente o seguace delle tendenze. Con un profondo senso di responsabilità e con il desiderio di dare un contributo al suo Paese e alla sua gente attraverso edifici di alta qualità e autentici, ha realizzato, tra gli altri, progetti per amministrazioni e servizi pubblici, istituzioni educative e culturali e residenze per clienti privati”.
Balkrishna Doshi in his studio. Photo courtesy of VSF.
Architetto, urbanista e professore, Doshi si è contraddistinto per la grande attenzione mostrata verso tematiche di sostenibilità ambientale, culturale e urbanistica, nella costante ricerca di voler migliorare, attraverso l’architettura costruita, la qualità della vita della gente comune, soprattutto di quella delle classi meno agiate. Così le sue opere diventano spesso un unico insieme equilibrato e misto di funzionalità e di poetica personale, di cultura orientale e di razionalismo architettonico europeo, di sistemi costruttivi tradizionali e di grandi gettate di cemento armato.
Nel corso dei quasi settant’anni dedicati alla professione, Doshi, nato a Pune nel 1927, ha collaborato anche con due grandi maestri dell’architettura, Le Corbusier e Louis Kahn, aiutandoli nella realizzazione delle loro opere indiane di Chandigarh e di Ahmedabad.
Premabhai Hall, Ahmedabad, India, 1976. Sketch courtesy of VSF.