La Fondazione, che porta il nome del grande maestro della fotografia nato nel 1938, è un’istituzione culturale che opera nel settore delle arti visive con lo scopo – oltre a promuovere, conservare, archiviare e autenticare l’opera di Barbieri – di favorire in generale la fotografia storica e contemporanea e “di ogni altra forma di espressione culturale nelle sue diverse realizzazioni”.
Jerry Hall per Vivienne Westwood, 1997-98 (Archivio Fondazione Gian Paolo Barbieri).
Gian Paolo Barbieri, considerato come uno dei fotografi più influenti della seconda metà del Novecento, ha realizzato, nel corso di oltre sessant’anni di carriera, numerosi servizi fotografici nel campo della moda, pubblicati dalle più prestigiose testate del settore, ma anche diversi scatti che comprendono temi come ricerca antropologica, erotismo, paesaggi, still life e vita privata.
Il tutto per un totale di 910.000 negativi e 6.915 positivi, oltre i 600.000 file digitali e più di 40.000 scatti tutt’ora inediti.
Pat Cleveland, “Vogue Italia”, 1970 (Archivio Fondazione Gian Paolo Barbieri).
Le attività della Fondazione, rivolte a un pubblico eterogeneo di “addetti al settore, studiosi, appassionati e cultori del mondo della fotografia, della moda e dell’arte”, prevedono – oltre alle attività istituzionali di pubblicazione dei libri e di organizzazione di mostre, convegni e lectures – una serie di iniziative rivolte alla formazione dei giovani, in collaborazione con istituzioni universitarie e artistiche.
Madagascar, 1994 (Archivio Fondazione Gian Paolo Barbieri).