A Brescia, nell’ambito delle celebrazioni per il ritorno della Vittoria Alata – la celebre statua romana che, dopo un restauro durato due anni, sta per tornare in città – è in corso una rassegna retrospettiva dedicata all’opera architettonica e artistica dell’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg (n. 1939). A partire dal 20 novembre, la grande statua in bronzo, simbolo della città di Brescia, verrà collocata nella cella orientale del Capitolium, allestita proprio su progetto di Navarro Baldeweg.
Juan Navarro Baldeweg, progetto di allestimento per la Vittoria Alata.
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Attualmente il Museo di Santa Giulia ospita una mostra intitolata Juan Navarro Baldeweg. Architettura, Pittura, Scultura. In un campo di energia e processo, per presentare al pubblico, attraverso l’esposizione di numeroso materiale originale (modelli e disegni architettonici, quadri, sculture), la carriera poliedrica dell’architetto, pittore e scultore spagnolo, uno dei progettisti più originali del panorama internazionale contemporaneo.
Juan Navarro Baldeweg, Centro de espectáculos de Blois, 1991 ©Juan Navarro Baldeweg.
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Curata da Pierre-Alain Croset e organizzata dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, la rassegna “illustra con chiarezza il processo della loro [di opere, NdR] ideazione e realizzazione, dimostrando la straordinaria coerenza e continuità di questa intensa e ricca produzione, insieme architettonica ed artistica, che si incentra su poche idee e nozioni radicali: la sperimentazione sul campo gravitazionale, sulla luce, sul corpo, sul tempo, sull’ornamento. Questa coerenza, così rara oggi, non limita il campo della ricerca, anzi: grazie ad una curiosità intellettuale nutrita da letture che spaziano dalla storia dell’arte all’antropologia, dalla psicoanalisi alla biologia, dalla poesia e calligrafia cinese all’estetica, e grazie ad una cultura visiva particolarmente ampia e aperta ad accogliere l’eco di architetti ed artisti tra di loro molto distanti come John Soane e Richard Neutra, Henri Matisse e Marcel Duchamp, Navarro Baldeweg continua ad approfondire e ad arricchire la sua opera che raggiunge oggi il suo maggiore grado di maturità”, dichiara il curatore.
Juan Navarro Baldeweg, Mandala líquido, 2019, olio su tela ©Juan Navarro Baldeweg.
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Il percorso espositivo della mostra si sviluppa all’interno di tre luoghi molto suggestivi del Museo di Santa Giulia: il Coro delle Monache, la Basilica di San Salvatore e la sottostante Cripta, che ospitano, rispettivamente, le sezioni Immagini del fare e dei modi del fare, Metafore dell’orizzonte e della natura (luce, gravità, il corpo e i processi) e Una casa dentro un’altra casa.
Nella prima, un grande polittico bifacciale, con sei quadri su ciascun lato, illustra i “processi espressivi manuali e forme elementari di manipolazione”; la seconda sezione espone numerose opere plastiche “metafore dell’orizzonte e della natura”, riunite secondo i concetti di gravità, peso, equilibrio, di luce, di corpo, orizzonte, mano e di processi (costruire e decostruire/distruggere); l’ultima sezione contiene diversi importanti progetti di Navarro Baldeweg, tra cui il Palazzo dei Congressi di Salamanca, il Museo delle Grotte di Altamira, il Teatro del Canal a Madrid, la Biblioteca Hertziana a Roma.
Juan Navarro Baldeweg, Ampliación de los Juzgados de Mahón, 1992-1996 ©Pablo Sánchez de Vega Gutiérrez ©Juan Navarro Baldeweg.
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Durante il periodo della mostra Juan Navarro Baldeweg terrà alcune lectio magistralis, tra cui quelle del 14 ottobre, al Museo Palladio di Vicenza, e del 5 novembre, presso lo IUAV di Venezia.
Juan Navarro Baldeweg, Dados de oro, 1973-99, scultura parte de La Mesa ©Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia ©Juan Navarro Baldeweg.
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