La mostra Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024, curata da Simona Antonacci, Pippo Ciorra e Antonello Frongia, è un omaggio alla carriera di uno dei principali protagonisti della fotografia italiana contemporanea. L’esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 20 aprile 2025 presso la galleria 1 del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, rappresenta una delle più ampie retrospettive mai realizzate, frutto di lavoro di ricerca svolto in collaborazione con l’Archivio Guido Guidi e altre prestigiose istituzioni come il Canadian Centre for Architecture (CCA) e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).

Guido Guidi, Tomba Brion, 20/02/2007.

Il percorso espositivo è articolato in due principali filoni: le oltre 400 stampe fotografiche organizzate in 40 sequenze definite dall’autore e l’approfondimento dei materiali d’archivio che forniscono una visione unica del suo processo creativo. Ordinata cronologicamente, la rassegna ripercorre l’intero percorso professionale di Guidi: dai primi esperimenti negli anni Sessanta e Settanta, attraverso le indagini sul paesaggio e le committenze degli anni Ottanta e Novanta, fino ai lavori più recenti del nuovo millennio.

Guido Guidi, Porto Marghera, 1988.

Guidi, nato a Cesena nel 1941, è considerato una figura di riferimento nel mondo della fotografia contemporanea per aver ridefinito il rapporto con il paesaggio contemporaneo. La sua fotografia, densa di riflessioni sul linguaggio visivo e sulla percezione del tempo, spazia da frammenti di quotidianità a progetti dedicati all’architettura, come la celebre documentazione della Tomba Brion di Carlo Scarpa. Ogni immagine racchiude una profonda analisi sull’atto del vedere e sul ruolo del mezzo fotografico, esprimendo una poetica in grado di coniugare sensibilità e rigore.

Guido Guidi, Fosso Ghiaia, 1972.

La mostra propone un allestimento immersivo, che include una video-installazione realizzata da Alessandro Toscano durante le fasi preparatorie dell’esposizione. Quest’opera, concepita come un dialogo tra la genesi della rassegna e il mondo creativo di Guidi, introduce i visitatori al suo universo personale fatto di casa, studio e archivio. Cinque sezioni tematiche accompagnano il visitatore attraverso una sequenza narrativa che inizia con gli scatti realizzati a Preganziol negli anni Cinquanta, prosegue con i lavori sul tema della facciata ispirati all’opera del fotografo statunitense Walker Evans, fino alle più recenti esplorazioni geografiche e urbane.

Guido Guidi, San Giorgio di Cesena, 1985.

Un elemento centrale dell’esposizione è il dialogo tra le sequenze fotografiche e i materiali d’approfondimento presentati in apposite teche, che includono quaderni manoscritti, libri d’autore e riflessioni sull’insegnamento. La mostra sottolinea inoltre il rapporto di Guidi con le istituzioni che ne hanno sostenuto il lavoro, come il CCA di Montreal e l’ICCD di Roma, affrontando il tema dell’archivio fotografico come strumento di indagine artistica e culturale.
In occasione dell’evento, il MAXXI acquisisce una selezione significativa di opere provenienti da serie iconiche come Di Sguincio, Facciata e Raccolta Indifferenziata, ampliando il nucleo già presente nelle sue collezioni. Parallelamente, il Comune di Cesena celebra Guidi con una mostra complementare dal titolo Guido Guidi. Sul campo (fino al 23 marzo, alla Galleria del Ridotto), che presenta 100 fotografie realizzate negli anni Ottanta in Romagna.

Guio Guidi, Palazzo Abatellis, 1997.

Ad arricchire l’offerta culturale, un programma di eventi collaterali, tra cui incontri, workshop e visite guidate curate dall’Ufficio Educazione del MAXXI, mira a coinvolgere un pubblico ampio e diversificato. In particolare, Allegra Martin, ex allieva di Guidi, guiderà attività dedicate a bambini, famiglie e adulti, offrendo l’opportunità di esplorare il “pensiero fotografico” di un maestro che ha segnato profondamente la storia della fotografia italiana.

Guido Guidi, Rimini Nord, 1991.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione realizzata in collaborazione con l’editore londinese MACK, un volume che si propone come uno strumento prezioso per approfondire la produzione artistica di Guidi attraverso saggi critici e curatoriali. Questo progetto editoriale e l’esposizione al MAXXI rappresentano un’importante occasione per celebrare l’eredità di un artista che ha saputo coniugare ricerca visiva e impegno intellettuale lungo quasi sette decenni di carriera.

Vista della mostra. Foto: Vincenzo Labellarte / Courtesy Fondazione MAXXI.