Si inaugura il 21 novembre la III edizione della Biennale di Architettura di Pisa, una manifestazione culturale promossa e organizzata dall’associazione LP – Laboratorio Permanente per la Città.
La sua direzione è stata affidata ad Alfonso Femia, che ha individuato, insieme al Comitato scientifico, nel tema universale dell’acqua il leitmotiv dell’edizione 2019 della Biennale, intitolata, appunto, Tempodacqua. L’acqua dimensione del tempo.
La scelta di Alfonso Femia – fondatore, tra l’altro, dello studio Atelier(s) Alfonso Femia e intervistato da Marco Adriano Perletti per weArch, vedi qui – nasce dalla consapevolezza di una situazione ambientale critica, in cui l’elemento acqua svolge un ruolo essenziale e fondativo.
Acqua che, nel corso del tempo, con le sue azioni, ha contribuito alla trasformazione degli ambienti naturali e costruiti e che ha anche stimolato la sensibilità nei campi dell’arte. Da qui scaturisce l’invito per una blue architecture e un blue thinking, formati dalle suggestioni provenienti dalla letteratura, dal cinema, dalla fotografia, dall’arte e dalla storia, ma, anche dal confronto tra generazioni e culture diverse.
Arricchisce la manifestazione il progetto instagram Tempodacqua/The time of water, che vuole rappresentare la molteplicità degli sguardi possibili sul tema Tempodacqua, “senza imporre confini funzionali o tipologici, ma con la consapevolezza che l’arte visiva catalizza il miracolo della sinestesia e del risveglio dei ricordi, delle emozioni e dei sogni”.
Alfonso Femia.
La Biennale di Architettura si terrà presso gli Arsenali Repubblicani di Pisa, oggetto di un recente restauro filologico, e anche, quest’anno per la prima volta, presso alcune altre sedi che ospiteranno eventi di FuoriBiennale 2019.
L’allestimento espositivo, progettato da Atelier(s) Alfonso Femia, convertirà gli spazi espositivi degli Arsenali in un continente, diventato isola, la Pangea, trasformato e trasformabile nel tempo, metafora della città di Pisa, prima lambita dal mare e ora attraversata dal fiume.
Pisa, 2019. Photo: ©Marco Introini.
Al suo interno saranno esposte le opere attinenti al tema della Biennale, Tempodacqua, realizzate da architetti e artisti invitati attraverso una Call for Action internazionale, rivolta ai soli 50 nominativi selezionati. Vi hanno aderito con contributi progettuali e video interviste: Alvisi Kirimoto, AW2, Archea Associati, Giovanni Aurino, Carmelo Baglivo, Barreca & La Varra, PrincipioAttivo, CBA, Stefano Boeri, Enrico Bona, Giovanni Brandolino, Matteo Cainer, Benedetto Camerana, Maurizio Carta, Carta Associés, Stefano Casciani, Paolo Casicci, Luigi Centola, Mario Cucinella Architects, Chartier Dalix, Insula, Labics, Lorenzo Consalez, Maurice Culot, Raffaele Cutillo, Giovanni Damiani, Maurizio De Caro, Giulio Ceppi, SCAPE, Daniele Durante, Didier Fiuza Faustino, Fabbricanove, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Massimo Gardone, Cedric Dasaesson, Lillo Giglia, U76, EGA, Santo Giunta, Demogo, Alain Guez, Giulio Iacchetti, Alberto Iacovoni, Biarke Ingels BIG, Marco Introini, Land, Kengo Kuma, Pamela Larocca, Vincenzo Latina, LD+SR Architetti, LAPS Architecture, Superficial Studio, Lina Malfona, Set Architects, MDU Architetti, MAP Studio, Harmonic-Masson, Heliopolis, Bodar, Next, Flavio Mangione, Giulia Milza, Stefano Mirti, Multari Grippello Pugliese, Claudio Nardi, Lorenzo Netti, Manuel Orazi, Ori &Airenti, O+C, Park Associati, Marcello Panzarella, Gabriele Pardi, AAVP, Peia Associati, Pietro Carlo Pellegrini, Marco Adriano Perletti, Laboratorio Permanente, PeterPichler, Tryptique- Nicola Laisné, Marc Pietri, Elastico+, Carlo Ratti, Rudy Ricciotti, Paolo Riolzi, Renato Rizzi, Jacques Rougerie, Jacquelin Salmon, Pino Scaglione, Monica Scanu, Beniamino Servino, Arthur Simony, Francis Soler, TAM Associati, Djuric-Tardio, Amelia Tavella, Giovanni Vaccarini, Davide Vargas, BASE, Bergmeister Wolf, Junya Ishigami.
Contestualmente, l’Università di Pisa presenterà i risultati di una Call internazionale sul medesimo tema rivolta agli studenti di diverse sedi universitarie.
Genova, 2019. Photo: ©Marco Introini.
Il ricco programma espositivo prevede anche l’esposizione, curata da Marco Introini, Città d’acqua_le Repubbliche Marinare, che mostra una serie di sue suggestive fotografie in bianco e nero (accompagnate da suoni “d’acqua” appositamente registrati), dedicate alle tema della Repubbliche Marinare.
Venezia, 2019. Photo: ©Marco Introini.
Il programma viene completato da una mostra personale di Alfonso Femia, che –attraverso i suoi “progetti d’acqua” di Adrar, in Algeria, dell’installazione Oasi Urbana e della Città Subacquatica di Marsiglia – fornirà una testimonianza diretta di quanto il tema Tempodacqua appartenga alla sua esperienza e sensibilità progettuale.
Amalfi, 2019. Photo: ©Marco Introini.
Ha anticipato la Biennale l’appuntamento di Genova dell’11 novembre, dedicato alle quattro storiche “città d’acqua” italiane delle Repubbliche Marinare (Genova, Pisa, Venezia, Amalfi), alle quali si sono aggiunte Trieste e Marsiglia, in un ideale gemellaggio tra oriente e occidente del Mediterraneo, “con l’obiettivo di arrivare a una sintesi di situazioni e di necessità comuni e condivisibili”.
Tra gli eventi FuoriBiennale segnaliamo la mostra Architetture d’avanguardia per metropoli antiche, curata da Luca Lanini e Gundula Rakowitz, sui lavori di Ivan Leonidov (Mosca) e Gianluca Polesello (Napoli, Danzica e Venezia), in programma, a Pisa, presso il Fortilizio Torre Guelfa.