Tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’50, personalità molto diverse si concentrarono in un’area situata all’estremità orientale della Costa Azzurra, nella baia di Roquebrune-Cap-Martin, dove il Mediterraneo si scaglia contro le rocce calcaree. La prima persona a scegliere tale luogo fu la designer e architetta irlandese Eileen Gray, con l’allora compagno, l’architetto e critico rumeno, Jean Badovici. Seguì l’artigiano Thomas Rebutato con la famiglia e, infine, arrivò Le Corbusier, amante della luce e dei paesaggi del Mediterraneo, assieme alla moglie Yvonne.

Facciata sud della villa E-1027 di Eileen Gray e, in secondo piano, le Unità da campeggio di Le Corbusier. Foto: ©Manuel Bougot.
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Tutti cercavano un rifugio in mezzo alla natura dove costruire uno spazio adatto alle proprie necessità.
Scelsero un’area, delimitata a nord dalla linea ferroviaria e da uno stretto sentiero, con un forte dislivello degradante verso il mare, la quale, ad est e a sud, offriva viste aperte verso il mare e, ad ovest, scorgeva la massiccia roccia di Monte Carlo. Era un terreno di grande bellezza naturale, allora isolato, con pini marittimi sparsi e cespugli di rosmarino selvatico ed euforbia. Nel tempo, costruirono diversi fabbricati, cinque in tutto, creando un complesso armonioso ed esemplare di architettura moderna.

Il soggiorno della villa con le poltrone Bibendum (a sinistra) e Transat. Foto: ©Manuel Bougot.
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In questo luogo scosceso, Eileen Gray edificò il suo primo progetto architettonico, la villa E-1027 (1926-29). Lo fece con l’appoggio di Badovici. Studiò ogni dettaglio della casa, compreso l’arredamento e i mobili, alcuni fissi e integrati, rendendo indistinto il confine tra architettura e design. Progettò anche gli spazi esterni con giardini terrazzati, per bilanciare il forte pendio e favorire l’accesso al mare, creando un forte legame tra architettura e natura. La villa è un’opera maestra e pioniera di architettura moderna. Realizzata su pilotis, presenta un piano principale, a pianta libera, con una scala a chiocciola che lo collega a quello sottostante, la facciata libera, con finestre a nastro e particolari sistemi di apertura, e un tetto giardino.

La camera per gli ospiti della villa presenta un secrétaire di Eileen Gray e una pittura murale di Le Corbusier, del 1939. Foto: ©Manuel Bougot.
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Alla fine degli anni ’40, l’italiano Thomas Rebutato acquistò un terreno situato a pochi metri a nord-est dalla villa E-1027. Inizialmente, la sua intenzione era quella di realizzare una capanna. Invece, più tardi, il fabbricato – che nasce da un progetto dell’architetto Fernand Pietra come prototipo di habitat minimo con sala, angolo cottura, camera, servizio e terrazza pergolata affacciata al mare – diventò la trattoria L’Ėtoile de mer, un posto piacevole di ritrovo per la piccola comunità, dove Le Corbusier, uno dei primi clienti, disegnò alcune pitture murali.

La trattoria L’Ėtoile de mer con alcuni mobili decorati da Thomas Rebutato. Foto: ©Manuel Bougot.
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Attaccato a L’Ėtoile de mer, come fosse un ampliamento dell’edificio esistente, fu costruito il Cabanon (1952), una modesta costruzione in legno, caratterizzata da una sobrietà austera e da un funzionalismo minimo, realizzata con elementi prefabbricati, su una roccia battuta dalle onde. Disegnato l’anno precedente da Le Corbusier – seguendo il sistema di proporzioni del Modulor, con dimensioni molto ridotte, di 3,66 x 3,66 metri in pianta e 2,26 metri di altezza – il fabbricato rappresenta uno studio sul concetto della cellula abitativa, dove ogni elemento è ridotto all’essenziale, facendo rivivere il mito della capanna primitiva.

Interno del Cabanon di Le Corbusier. Foto: ©Manuel Bougot.
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A pochi metri, a est, l’architetto franco-svizzero installò anche un piccolo atelier (1954), a partire da una cabina da cantiere, dove poter lavorare tranquillamente, in piena sintonia con la natura, a fianco del suo Cabanon, che lui chiamava “il mio Castello sulla Costa Azzurra”, oggi una delle sue 17 opere presenti nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sotto protezione dell’UNESCO (vedi qui).

Piccolo atelier di Le Corbusier realizzato a partire da una cabina da cantiere. Foto: ©Manuel Bougot.
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Infine, l’ultimo fabbricato costruito sul sito è un gruppo di cinque Unità da campeggio (1954-56), situato a ovest della trattoria L’Ėtoile de mer. Le Corbusier realizzò il progetto, dopo studi diversi su case modulari economiche, come prototipo di alloggio minimo per le vacanze. Ogni unità, su pilotis, è un rettangolo di 3 x 2,26 metri, ha esterni colorati, una finestra a “T” rovesciata affacciata sul mare, mentre gli interni colorati, essenziali e funzionali, riprendono alcuni princìpi del Cabanon.

Facciata sud delle Unità da campeggio, vista dalla villa E-1027. Foto: ©Manuel Bougot.
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Il volume Cap Moderne. Eileen Gray et Le Corbusier, la modernité en bord de mer – pubblicato dalla casa editrice francese Ėditions du patrimoine all’interno della collana Regards…. (Sguardi…) – ci porta a percorre questo luogo di straordinario interesse culturale, significativo testimone di avventure umane e dell’architettura del XX secolo.

Il libro è suddiviso in tre sezioni titolate À la rencontre di Cap Moderne, Regards sur Cap Moderne e Savoirs au-delà.
Nella prima parte, “Alla scoperta di Cap Moderne”, Tim Benton, professore all’Open University (Regno Unito) e specialista di storia dell’architettura moderna, racconta le vicende del luogo, presenta gli edifici costruiti, le pitture di Le Corbusier, attraverso, anche, le parole dei suoi progettisti, facendo riferimenti al mondo artistico dell’epoca.
La sezione “Sguardi su Cap Moderne” raccoglie, invece, un ricco apparato iconografico, costituito da alcuni schizzi e disegni di Eileen Gray e di Le Corbusier, oltre che da numerose fotografie dell’epoca e attuali, alcune realizzate dopo le varie ricostruzione eseguite, da diversi fotografi, tanto dell’esterno quanto degli interni degli edifici, mostrandoci particolari delle costruzioni e pezzi unici di design.
Per ultimo, “Sapere oltre” mostra, con alcuni belli schizzi e disegni, gli studi delle abitazioni modulari ROB e ROQ di Le Corbusier, che sebbene mai costruite, sono state ricerche basiche per il progetto delle cinque Unità da campeggio realizzato.

Planimetria. ©Ėditions du patrimoine, Centre des monuments nationaux.
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Il volume Cap Moderne. Eileen Gray et Le Corbusier, la modernité en bord de mer è stato pubblicato poco prima della prossima riapertura al pubblico del luogo, a giugno 2020, dando la possibilità di visitare gli edifici (qui), dopo una chiusura temporanea, finalizzata a effettuare gli ultimi lavori di ricostruzione nella villa E-1027.