Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, dello studio di architettura Lacaton & Vassal, sono stati dichiarati oggi come il 49esimo e il 50esimo vincitore del premio Pritzker Architecture Prize, il più importante premio di architettura a livello internazionale.
Lacaton & Vassal, 129 Units, Ourcq-Juarès Student and Social Housing, Paris, 2013. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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La copia francese, conosciutasi verso la fine degli anni Settanta, durante gli studi presso l’École Nationale Supérieure d’Architecture et de Paysage di Bordeaux, fonda il proprio studio di progettazione Lacaton & Vassal, con sede a Parigi, nel 1987, che, in oltre trent’anni di percorso professionale, completa oltre 30 opere in Europa e Africa occidentale.
Lacaton & Vassal, Latapie House, Floirac, 1993. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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Nei lavori di trasformazione e di ristrutturazione dei grandi volumi edilizi, Lacaton & Vassal si sono sempre opposti alle pratiche di demolizione, ritenendole poco sostenibili e antieconomiche, preferendo loro, invece, interventi di riutilizzo mirato, con l’impiego di materiali ecologici ed economici. Hanno costruito diversi alloggi di edilizia sociale, ma anche quelli privati, sedi culturali e accademiche, spazi pubblici urbani. Le architetture realizzate riflettono la loro difesa della giustizia sociale e della sostenibilità, dando la massima priorità a generosità di spazi interni e flessibilità di utilizzo.
Lacaton & Vassal, 53 Units, Low-Rise Apartments, Social Housing, Saint-Nazaire, 2011. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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Secondo le motivazioni della Giuria – formata da Alejandro Aravena (Presidente), Barry Bergdoll, Deborah Berke, Stephen Breyer, André Aranha Corrêa do Lago, Kazuyo Sejima, Wang Shu, Benedetta Tagliabue, Martha Thorne (Executive Director), Manuela Lucá-Dazio (Advisor) – il lavoro di Lacaton e Vassal “riflette lo spirito democratico dell’architettura”. Lo realizzano “attraverso un potente senso dello spazio e dei materiali che creano un’architettura tanto forte nelle sue forme quanto nelle sue convinzioni, trasparente nella sua estetica come nell’etica”.
Lacaton & Vassal, FRAC Nord-Pas de Calais, Dunkerque, 2013. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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Tutte le loro opere riflettono questo credo democratico, sociale, tecnologico e sostenibile, dalla Latapie House, Floirac, Francia, 1993 – in cui lo spazio abitativo viene ampliato attraverso nuovi giardini d’inverno e balconi che consentono agli occupanti di risparmiare energia e accedere alla natura durante le quattro stagioni – fino al Palais de Tokyo, Parigi, 2012, dove la superficie espositiva del museo è stata ampliata di circa 20.000 mq, creando nuovi spazi, sotterranei e incompiuti, che consentono ad artisti e curatori di impostare mostre di generi differenti.
Lacaton & Vassal, École Nationale Supérieure d’Architecture de Nantes, Nantes, 2009. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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Alcune delle opere significative costruite: Cap Ferret House (Cap Ferret, 1998); 14 abitazioni sociali per Cité Manifeste (Mulhouse, 2005); Pôle Universitaire de Sciences de Gestion (Bordeaux, 2008); l’École Nationale Supérieure d’Architecture de Nantes (Nantes, 2009); appartamenti per 53 unità (Saint-Nazaire, 2011), La Tour Bois le Prêtre (Parigi, 2011); teatro polifunzionale (Lille, 2013); alloggi studenteschi e sociali Ourcq-Jaurès (Parigi, 2013); FRAC Nord-Pas de Calais (Dunkerque, 2013); complesso residenziale di 59 unità a Jardins Neppert (Mulhouse, 2014-15); 530 appartamenti al Grand Parc (Bordeaux, 2017), edificio residenziale e uffici a Chêne-Bourg (Ginevra, Svizzera, 2020).
Lacaton & Vassal (with Frédéric Druot and Christophe Hutin), Transformation of G, H, I Buildings, Grand Parc, 530 Units, Social Housing, Bordeaux, 2017. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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Infine, Anne Lacaton ha affermato: “Una buona architettura è aperta, aperta alla vita, aperta a migliorare la libertà di chiunque, dove chiunque può fare ciò di cui ha bisogno. Non dovrebbe essere dimostrativa o imponente, ma qualcosa di familiare, utile e bello, con la capacità di sostenere silenziosamente la vita che si svolgerà al suo interno”.
Inoltre, “La trasformazione è l’opportunità di fare di più e meglio con ciò che già esiste. La demolizione è una decisione facile e di breve termine. È uno spreco di molte cose: uno spreco di energia, uno spreco di materiale e uno spreco di storia. Inoltre, ha un impatto sociale molto negativo. Per noi è un atto di violenza”.
Lacaton & Vassal, Residential and Office Building, Chêne-Bourg, Geneva, Switzerland, 2020. Photo courtesy of Philippe Ruault.
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