A Torino è stata recentemente inaugurata, presso gli spazi espositivi del terzo piano della Pinacoteca Agnelli, la mostra Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni, dedicata alle due grandi passioni dell’architetto svizzero-francese: il viaggiare e il collezionare oggetti, ritenuti interessanti.
La rassegna, curata dall’artista Cristian Chironi, è organizzata dalla Pinacoteca Agnelli in collaborazione con la Fondation Le Corbusier di Parigi.
Foto: Andrea Guermani.
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In mostra si possono ammirare, oltre ai diversi disegni originali e fotografie di Le Corbusier, una nutrita serie dei cosiddetti “objets à réaction poétique” (oggetti a reazione poetica), conchiglie, ceramiche, sassi, pezzi di legno, vetri, ossa di animali, maschere africane e altri, rinvenuti durante i lavori di restauro del suo appartamento parigino di rue Nungesser-et-Coli.
Foto: ©Fondation Le Corbusier.
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Si tratta di oggetti raccolti dal maestro svizzero-francese in maggior parte duranti i suoi viaggi, in quanto avevano suscitato un particolare interesse o, addirittura, furono giudicati utili per innescare un futuro processo creativo, artistico e progettuale.
Foto: ©Fondation Le Corbusier.
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Un’altra sezione della mostra è dedicata ai numerosi viaggi effettuati da Le Corbusier, illustrati attraverso l’esposizione di dépliant, biglietti, cartoline e oggetti d’uso turistico raccolti e conservati con cura e metodicità, che denotano una certa sua propensione al collezionismo, ma anche alla catalogazione e al sentimentalismo.
Foto: ©Fondation Le Corbusier.
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Tra i viaggi vi figurano anche i tre di Torino, realizzati nel 1902 (all’età di sedici anni), nel 1934 (ritratto sulla pista del Lingotto con una Balilla) e nel 1961 (intervento sul tema del museo ideale durante le celebrazioni di “Italia61”).
Foto: ©Fondation Le Corbusier.
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Inoltre, la rassegna torinese presenta – e, d’altronde, non potrebbe essere altrimenti vista la sede – diversi studi di automobile disegnati da Le Corbusier, un’altra sua grande passione e sfida alla quale aveva dedicato molto impegno e tempo. I disegni della vettura (non si tratta di semplici schizzi) sembrano molto veritieri e in perfetto stile “moderno” lecorbuseriano, predecessori di una delle prime utilitarie che verranno prodotte in Francia, subito dopo la guerra, con grandissimo successo.
Foto: ©Fondation Le Corbusier.
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