All’inizio degli anni ’80, ai Rencontres Internationales de la Photographies di Arles in Francia, conobbi Barbara Hitchcock, direttrice degli affari culturali della Polaroid Corporation a Waltham Massachusetts, che si occupava dell’acquisizione di fotografie artistiche per la Polaroid Collection in America.
Barbara, avendo visto e apprezzato alcuni miei lavori su Instant Kodak, mi chiese di realizzare delle immagini su Polaroid sx-70 per la loro collezione e mi inviò tantissimo materiale per iniziare il lavoro. Per me era una grande sfida e così mi misi subito all’opera.
Enrico Job. Foto: Augusto De Luca.
Irio De Paula. Foto: Augusto De Luca.
Sfruttando la forte saturazione cromatica di questo prodotto che certo non favoriva le sfumature, decisi di realizzare delle foto che ricordassero dei fumetti e come protagoniste delle immagini mi servii delle ombre. L’idea era di far vivere loro una propria vita, totalmente indipendente dall’oggetto o dal soggetto che le proiettava.
Il lavoro piacque e fu preso per la raccolta americana.
Lucio Amelio. Foto: Augusto De Luca.
Mario Fasciano. Foto: Augusto De Luca.
Ho continuato a lavorare su questa idea dal 1980 al 1985 utilizzando una Polaroid Land Camera Supercolor 1000, singolo scatto, unica ripresa.
Alcune di queste polaroid sono conservate nelle collezioni dell’International Polaroid Collection USA, della Bibliothèque Nationale di Parigi, del Musée de la Photographie di Charleroi in Belgio, e della Fondazione Lanfranco Colombo a Milano.
Mimo Jodice. Foto: Augusto De Luca.
Pietro De Vico. Foto: Augusto De Luca.
Se da una parte continuava il mio lavoro sulle ombre, avendo ancora parecchio materiale, cominciai ad utilizzarlo sfruttando la possibilità di manipolare le foto. Le polaroid infatti, nell’interno avevano una sostanza pastosa per sviluppare l’immagine che appariva dopo qualche minuto sulla parte anteriore, quella lucida. Però questa pasta si induriva completamente solo dopo alcune ore dallo scatto e quindi avevo tutto il tempo, utilizzando uno stecchino di legno e spingendo sulla fotografia, di ottenere dei segni simili a pennellate.
Foto: Augusto De Luca.
La polaroid appariva come un mix tra una fotografia e una pittura. Con tutto quel materiale rimasto, ad ogni evento e in ogni occasione, realizzavo dei piccoli ritratti ad artisti, addetti ai lavori, ecc., che firmavo e regalavo. In giro ce ne sono veramente molti e spesso qualcuno ancora oggi mi invia un file con la riproduzione della sua polaroid che io quasi sempre neanche ricordo di aver fatto. Comunque per me ogni volta è una bellissima scoperta, come quando trovi inaspettatamente in un tuo vecchio pantalone un po’ di euro.
Foto: Augusto De Luca.
Peccato che questo materiale non sia più in produzione. In giro si trova qualcosa di simile ma si tratta di pellicole istantanee che non riescono neppure lontanamente a sostituire le vecchie straordinarie Polaroid sx-70.
Foto: Augusto De Luca.