In occasione del centenario dalla nascita di Leonardo Ricci (1918 – 1994), importante protagonista dell’architettura italiana del XX secolo, il Comitato Nazionale Ricci 100, insieme alle istituzioni partecipanti, ha promosso per un anno intero numerose iniziative atte a promuovere la sua opera, non solo architettonica, ma anche pittorica e di scrittura.
Leonardo Ricci, Casa Balmain, Marciana, Isola d’Elba, 1957-59. Foto: Ricardo Scofidio.
Infatti, dopo che a partire dall’8 giugno 2018 (giornata del centenario dalla nascita di Ricci) hanno iniziato a succedersi eventi, quali esposizioni, conferenze e visite guidate – tra le quali le mostre Leonardo Ricci architetto. I linguaggi della rappresentazione e Paradigma. Il Tavolo dell’Architetto. Leonardo Ricci, tutt’ora in corso di svolgimento, rispettivamente, presso lo CSAC di Parma, fino al 7 aprile, e presso il Museo Novecento di Firenze, fino al 28 marzo –, all’inizio del mese di aprile sta per essere inaugurata a Firenze una nuova esposizione dedicata alla figura poliedrica di Ricci, intitolata Leonardo Ricci 100. Scrittura, pittura e architettura. 100 note a margine dell’Anonimo del XX secolo.
Leonardo Ricci, Casa a Monterinaldi. Foto: Ricardo Scofidio.
La rassegna, che si terrà presso l’ex-Refettorio di Santa Maria Novella, metterà in visione, insieme al materiale d’archivio dello CSAC di Parma, per la prima volta, i lavori conservati presso la casa-studio di Ricci a Monterinaldi, tra i quali “schizzi di matrice espressionista, quadri di forte impatto materico e figurativo, frammenti di composizioni in mosaico, fotografie d’epoca”, disegni e modelli architettonici.
Leonardo Ricci, Casa Coisson a Monterinaldi. Foto: Ricardo Scofidio.
Il fil rouge della mostra, curata da Maria Clara Ghia, Ugo Dattilo e Clementina Ricci, sono i passi del volume “esistenzialista” Anonimo del XX Secolo, scritto da Leonardo Ricci nel 1957 e definito dal suo autore come un libro “aperto a tutti”, che tratta “alcuni argomenti strettamente connessi alla mia sfera di attività, che si svolge principalmente nel campo dell’urbanistica e dell’architettura, ma in maniera non specifica”.
Il percorso espositivo è suddiviso in sedici “movimenti”, come i sedici capitoli dell’Anonimo, contenenti “realizzazioni profondamente diverse per forma espressiva, epoca, destinazione d’uso e scala d’intervento, eppure vicine per ragioni di senso”, in un insieme organico in cui si perdono i confini tra le discipline praticate da Ricci.