Il 29 maggio, una mostra antologica dedicata all’opera progettuale dell’architetto indiano Balkrishna Doshi, premio Pritzker 2018, inaugurerà la ripresa delle attività del centro Architekturzentrum di Vienna, sospese a causa dal Covid-19.
Anche se l’esposizione austriaca nasce da un progetto sviluppato dal Vitra Design Museum e dalla Fondazione Wüstenrot, in collaborazione con la Fondazione Vastushilpa, e si basa sul materiale iconografico esposto l’anno scorso presso il Vitra Design Museum (vedi qui), si tratta, pur sempre, di un’occasione unica per chi non ha ancora avuto modo di visitare questa interessante e istruttiva rassegna.

Balkrishna Doshi, Indian Institute of Management, Bangalore, 1977-92. Photo: ©Iwan Baan 2018.
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Balkrishna Doshi: Architecture for the People illustra i quasi settant’anni di carriera professionale di Doshi, durante i quali l’architetto indiano lavora con alcuni grandi colleghi del passato come Le Corbusier e Louis Kahn, realizza una vasta gamma di progetti – tra cui l’Indian Institute of Management di Bangalore, il complesso residenziale di Aranya, la scuola di architettura di Ahmedabad –, sviluppando un suo vocabolario architettonico autonomo, contraddistinto da un’impostazione moderna mista ad alcune tecniche tradizionali del suo Paese.

Balkrishna Doshi, School of Architecture, Centre for Environmental Planning and Technology, Ahmedabad, 1968. Photo: ©Vinay Panjwani India.
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La mostra è organizzata in quattro sezioni tematiche riferite all’opera professionale di Doshi: Shaping an Integrated Education (Formare un’istruzione integrata), dedicata in gran parte al Centro di pianificazione e tecnologia ambientale (CEPT) di Ahmedabad, uno dei suoi progetti chiave, costruito nel corso di 50 anni (dal 1962 al 2012); Home and Identity (Casa e identità), che illustra princìpi elaborati ed esempi realizzati sugli spazi abitativi a basso costo, socialmente integrativi e rispettosi dell’ambiente; Building academic Institutions (Istruzioni accademiche dell’edificio) tratta il tema di edifici comunitari (amministrativi, centri di ricerca, scuole) realizzati affinché promuovano l’interazione e lo scambio informale; Creating a Livable City (Creare una città vivibile), infine, mostra come la vita quotidiana delle persone costituisca il punto centrale del lavoro dell’architetto indiano.

Balkrishna Doshi, School of Architecture, Centre for Environmental Planning and Technology, Ahmedabad, 1968. Photo: ©Vinay Panjwani India.
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