A Praga, nel corso di una cerimonia ufficiale, è stato dato ufficialmente avvio alla costruzione dell’ultima casa progettata dall’architetto austriaco Adolf Loos (1870-1933), una villa in legno mai realizzata, che avrebbe dovuto essere costruita nel 1932 come regalo per il diciottesimo compleanno di Eva Müller, la figlia del costruttore František e di sua moglie Milady.
La storia dell’edificio inizia con l’incarico conferito da František Müller a Loos – autore, in precedenza, della splendida dimora per tutta la famiglia, la celebre Villa Müller, realizzata nel 1930 a Praga – per progettare una serie di case economiche “sociali” da destinare agli operai e ai dipendenti dell’azienda Müller & Kapsa. A causa della crisi finanziaria dell’epoca i fondi per la realizzazione del progetto e, successivamente, della casa, si esaurirono, lasciando l’ultimo progetto di Loos solo come un’interessante idea sulla carta.
Alla cerimonia, svoltasi alla fine di maggio, parteciparono diversi esperti e appassionati di architettura, tra cui Marie Szadkowská, curatrice della restaurata Villa Müller, Natascha Drabbe, fondatrice del network internazionale Iconic Houses, Iveta Černá, direttrice della Villa Tugendhat, Burkhardt Rukschcio, il professor austriaco considerato il massimo esperto del lavoro di Loos, Karel Ksandr, il direttore del Museo Nazionale della Tecnica (Národní technické muzeum) di Praga, sul cui terreno, a Letná, verrà costruita la casa. Il suo completamento è previsto per il 2024.
Render dell’edificio. Immagine: Fakulta architektury ČVUT v Praze.
Il proposito di costruire l’ultima casa dell’architetto austriaco nato a Brno nasce, in realtà, più di venticinque anni fa quando, durante la ricostruzione della Villa Müller, furono trovati i resti dei piani originali della villa destinata ad Eva Müller. A partire da allora, “non abbiamo rinunciato all’idea e siamo riusciti a portarla al punto in cui verrà effettivamente realizzata”, ha affermato Karel Ksandr.
Effettivamente, qualche anno fa, il Museo tecnico nazionale di Praga si rivolse all’Istituto per la Conservazione dei monumenti presso la Facoltà di architettura dell’Università tecnica (Fakulty architektury FA ČVUT) della Repubblica Ceca. In seguito, quattro suoi studenti – Dominika Blahová, Tomáš Beneš, Martin Hanuš (semestre estivo 2020) e Blahová, Beneš ed Eliška Šmardová (semestre invernale 2020-21, dedicato al disegno degli interni della casa) –, guidati da Václav Girsa e Martin Čtverák dell’Atalier Girsa dell’Istituto per la Conservazione dei monumenti (Ateliér Girsa – Ateliér obnovy architektonického dědictví) della Facoltà, svilupparono tutto il lavoro di ricerca e di progettazione necessario per poter edificare l’ultima casa di Adolf Loos.
Documenti originali, con annotazioni a mano di Loos, custoditi presso il Muzeum města Prahy (Museo della città di Praga).
La fonte principale era costituita dal libro-intervista intitolato Rozhovory s Loosem na posteli del 1932 (Conversazioni con Loos sul letto) in cui l’architetto austriaco raccontava di sé e del proprio lavoro verso la fine della sua vita, oltre che del progetto per quest’ultima casa fornendo alcune preziose “intuizioni” per la sua costruzione.
Il risultato finale sarà un modello a grandezza naturale (scala 1:1) della casa, che verrà offerto al pubblico sul terreno del Museo Tecnico Nazionale di Praga. Si tratta di un edificio in legno che onora il progetto originario anche nella concezione materica e che segue i concetti compositivi di Raumplan (letteralmente: “progetto di spazio”) loosiano. Gli esterni della casa saranno una replica fedele del progetto originale ricavati dai documenti conservati, mentre per gli interni è stato necessario apportare alcune modifiche. L’interno è stato sviluppato prendendo in considerazione diverse stanze, quali il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina, lo studio, la camera da letto con una cameretta per bambini e il bagno, cercando di creare la rappresentazione più fedele possibile delle intenzioni progettuali di Loos, seguendo i concetti di Raumplan.
Sezione. Immagine: Fakulta architektury ČVUT v Praze.
Il modello della casa realizzato avrà anche uno scopo espositivo, permettendo ai visitatori di contemplare dal vivo l’idea del progettista austriaco per gli spazi interni della casa, oltre ai suoi quattro prospetti esterni contraddistinti dal loro colore “verde pisello”.
La casa realizzata diventerà una “mostra espositiva”, senza gli allacciamenti per l’acqua, né scarichi installati, ma con un impianto elettrico perfettamente funzionante.
Pianta del piano terra. Immagine: Fakulta architektury ČVUT v Praze.