Un racconto visivo e documentario delle origini internazionali del design italiano
Dal 5 aprile al 29 giugno 2025, la Fondazione Ragghianti di Lucca ospita la mostra Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, un’ampia ricognizione sul ruolo svolto dalle arti applicate, dal design e dall’artigianato nella costruzione dell’immagine dell’Italia nel secondo dopoguerra. Curata da Paola Cordera e Davide Turrini, l’esposizione si concentra sul decennio che segue la fine del conflitto mondiale, quando il dialogo culturale e commerciale tra Italia e Stati Uniti ha contribuito in modo decisivo alla diffusione internazionale del Made in Italy.
Marcello Nizzoli, Giuseppe Beccio, Lexikon 80, macchina per scrivere Olivetti, 1946, cm 21 x 43 x 38, Triennale Milano, ©Triennale Milano, fotografia Amendolagine Barracchia.
Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni e presenta oltre duecento opere tra ceramiche, vetri, arredi, disegni progettuali, tessuti, abiti, accessori, materiali grafici e documenti. Tra gli oggetti esposti figurano i vetri di Venini, le ceramiche di Gio Ponti e Lucio Fontana, le calzature di Salvatore Ferragamo, i disegni e gli arredi di Carlo Mollino, gli oggetti decorativi di Piero Fornasetti, oltre a numerosi pezzi provenienti da manifatture storiche italiane, alcune tuttora attive. L’allestimento, progettato da Uliva Velo, richiama le atmosfere della mostra Italy at Work (1950–1953), ricreandone le cromie e alcuni assetti originali.
Lambretta Innocenti modello LC 125, 1953, cm 110 x 70 x 180, collezione Colletti, Firenze, fotografia Filippo Bardazzi, Firenze.
La mostra rievoca un’epoca in cui la promozione della cultura materiale italiana all’estero si tradusse in iniziative espositive e commerciali di grande portata. Ne furono protagonisti enti come la Commissione Assistenza Distribuzione Materiali Artigianato (CADMA), attiva dal 1945 al 1948 e presieduta da Carlo Ludovico Ragghianti, figura centrale nella politica culturale del dopoguerra, e la Compagnia Nazionale Artigiana (CNA), operativa dal 1948 al 1977. Negli Stati Uniti, la Handicraft Development Incorporated, attiva tra il 1947 e il 1956, fu l’interlocutore principale per l’organizzazione di mostre e vetrine promozionali. Tra queste, la House of Italian Handicraft a New York e la grande esposizione itinerante Italy at Work. Her Renaissance in Design Today, che toccò numerose città americane tra il 1950 e il 1953, ospitata in prestigiosi musei e department stores come Macy’s e Kauffmann’s.
Salvatore Ferragamo, Iride, 1930-36, décolleté in merletto ad ago di Tavarnelle e capretto, cm 22 x 8,5, Museo Ferragamo, Firenze, inv. N_SC0000084, fotografia Museo Ferragamo, Firenze. (Le opere di Salvatore Ferragamo appartengono a Ferragamo e sono in prestito su gentile concessione dello stesso).
Made in Italy. Destinazione America 1945-1954 ricostruisce il contesto culturale e istituzionale che rese possibile quel grande sforzo di internazionalizzazione. Oltre agli oggetti selezionati per le mostre d’epoca, sono esposti anche esemplari coevi e progetti che, pur non venendo inviati in America, contribuirono a delineare un linguaggio condiviso tra tradizione e innovazione. La mostra documenta così la nascita di un’identità italiana moderna e riconoscibile, capace di fondere saperi artigianali, ricerca formale e qualità produttiva, ponendo le basi per il successo del design italiano sulla scena globale.
Carlo Mollino, Mr. Singer & Sons, tipi di mobili 7 (disegno tavolo Vertebra), 1950, inchiostro di china su carta da lucido, cm 30,3 x 38,8, per gentile concessione dell’Agenzia del Demanio, Fondo Carlo Mollino conservato al Politecnico di Torino, Sezione Archivi Biblioteca “Gabetti”, inv. ACM. P.8B, fotografia per gentile concessione dell’Agenzia del Demanio, Fondo Carlo Mollino conservato al Politecnico di Torino, Sezione Archivi Biblioteca “Gabetti”.