Sta per essere inaugurata a Parigi, presso il Centre Pompidou, una grande mostra antologica dedicata all’opera progettuale di Norman Foster (n. 1935), una figura importante dell’architettura mondiale, vincitore, tra l’altro, del Pritzker Architecture Prize (1999) e di tre edizioni dello Stirling Prize, oltre che fondatore e presidente esecutivo dello studio Foster + Partners e presidente della Norman Foster Foundation.
Newport School. ©The Norman Foster Foundation.
L’esposizione parigina, intitolata semplicemente Norman Foster, ripercorrerà, su una superficie di quasi 2.200 metri quadrati, i sei decenni del lavoro professionale del progettista inglese, suddiviso in sette sezioni tematiche: Nature and Urbanity; Skin and Bones; Vertical City; History and Tradition; Planning and Place; Networks and Mobility; Future.
Millau Viaduct. Photo: ©Daniel Jamme / Eiffage.
Un nutrito materiale iconografico originale – disegni, schizzi, quaderni di lavoro, modelli, prototipi, diorami, video, fotografie scattate da Foster – permetterà ai visitatori di approfondire i 130 progetti selezionati, tra cui la sede della Hongkong and Shanghai Banking Corporation (Hong Kong, 1979-86), il Carré d’Art (Nîmes, 1984-93), Hong Kong International Airport (1992-98) e Apple Park (Cupertino, Stati Uniti, 2009-17).
Apple Park. Photo: ©Nigel Young / Foster + Partners.
Norman Foster descrive con queste parole la rassegna: “La mostra ripercorre i temi della sostenibilità e dell’anticipazione del futuro. La nascita di questa pratica negli anni ’60 coincise con i primi segnali di consapevolezza della fragilità del pianeta. Questi furono i primi germogli di quello che sarebbe stato successivamente chiamato il The Green Movement [il Movimento Ecologista]. Questi princîpi oggi sono diventati mainstream, ma più di mezzo secolo fa erano rivoluzionari e anticipavano la realtà odierna. Nel corso dei decenni abbiamo cercato di sfidare le convenzioni, reinventare i tipi di edifici e produrre un’architettura di luce e leggerezza, ispirata dalla natura, che può portare gioia oltre ad essere eco-compatibile”.
Millennium Bridge. ©The Norman Foster Foundation.
Faranno parte della mostra anche alcune opere d’arte moderna e contemporanea (di Fernand Léger, Constantin Brancusi, Umberto Boccioni, Ai Weiwei), a dimostrazione della loro risonanza con le architetture di Foster, oltre a un aliante e diverse automobili classiche, spesso utilizzate come fonti di ispirazione.
Carré d’Art, Nîmes. Photo: ©James Morris.
Un libro-catalogo di 264 pagine accompagna la mostra, presentando l’opera dell’architetto inglese attraverso 80 tra i suoi progetti più significativi. La monografia contiene anche tre portfolio che mostrano le prime fonti di ispirazione di Foster, i progetti condotti in collaborazione con Richard Buckminster Fuller e altri disegni e schizzi. Il volume collettivo è pubblicato dalle Editions du Centre Pompidou, sotto la direzione di Frédéric Migayrou, curatore della mostra.
Chesa Futura. ©The Norman Foster Foundation.