Nell’ambito di Mantovarchitettura 2022 – la manifestazione culturale, promossa dal Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, dedicata all’architettura e ai suoi protagonisti – il 1° giugno è stata inaugurata, presso la sede del Museo diocesano “Francesco Gonzaga” di Mantova, la mostra Paolo Zermani. Paesaggio sacro, curata da Vittorio Uccelli.
Paolo Zermani, Cappella nel bosco, Varano dei Marchesi, 2012. Foto: Mauro Davoli.
L’esposizione, organizzata dal Polo di Mantova in collaborazione con la Consulta regionale lombarda per i Beni culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto e l’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Diocesi di Mantova, presenta al pubblico la corposa produzione progettuale realizzata da Paolo Zermani sul tema di architettura religiosa.
Paolo Zermani, Tempio di cremazione, Parma, 2009. Foto: Mauro Davoli.
Si tratta di diverse opere “sacre”, eleganti ed essenziali, inserite con una certa determinazione all’interno di alcuni eccezionali paesaggi naturali; tra di esse si possono ammirare: la Cappella sul mare, Malta, 1989; il Mausoleo dei Primi Cristiani, Roma, 1994; il Cimitero di Sansepolcro, 1997-2014; la Cappella della Madonna, Noceto, 2000; la Chiesa di S. Giovanni, Perugia, 1997-2007; la Chiesa di S. Sisto, Perugia, 1998; la Cappella-Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca, Monterchi, 2000-02; il Tempio di cremazione, Parma, 2009; la Cappella nel bosco, Varano dei Marchesi, 2012; la Riforma architettonico-liturgica della Basilica di S. Andrea, Mantova, 2016; la Cappella di preghiera nella Polveriera, Fortezza da Basso, Firenze, 2016; la Nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee, Firenze, 2021-22.
Paolo Zermani, Riforma architettonico-liturgica della Basilica di S. Andrea, Mantova, 2016. Foto: Mauro Davoli.
Vittorio Uccelli, il curatore scientifico e dell’allestimento della mostra, descrive con queste parole le architetture di Paolo Zermani, Accademico di San Luca, nato in provincia di Parma nel 1958: “Le architetture sacre di Zermani sono poetiche proprio perché ideali quanto reali, poetiche proprio perché realizzate tanto con i mattoni e la pietra, il cemento e il ferro, quanto utilizzando la luce e il silenzio, come veri e propri elementi della costruzione. In questo atteggiamento progettuale non si avverte più la distanza che intercorre fra un muro in mattoni e una nuvola di passaggio, o fra uno scorcio verso il cielo e un dipinto. Non occorrono forzature formali per ottenere tale poesia perché comunque è diventata realtà attraverso la misura ritrovata e quindi è disposta ad accettare la prova della vita degli uomini”.
Paolo Zermani, Chiesa di S. Giovanni, Perugia, 1997-2007. Foto: Mauro Davoli.
Le opere esposte vengono illustrate attraverso i modelli lignei, i caratteristici disegni di Zermani, realizzati a matita rossa su carta, e le fotografie in bianco e nero di Mauro Davoli, che, insieme ad altri apparati e testi, contribuiscono a formare il libro-catalogo (Edizioni Diabasis) che accompagna la rassegna mantovana.
Paolo Zermani, Chiesa di S. Sisto, Perugia, 1998. Disegno.