Il 3 ottobre dello scorso anno si è svolta a Pavia, presso la sede della Fondazione “Frate Sole”, la premiazione dei progetti vincitori e selezionati partecipanti alla VII edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra “Frate Sole”.
Meck Architekten, chiesa di Seliger Pater Rupert Mayer a Poing, Germania. Foto: Florian Holzherr.
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Il prestigioso premio, a cadenza quadriennale, venne istituito nel 1995 da padre Costantino Ruggeri per promuovere i migliori nuovi edifici religiosi cristiani realizzati nel mondo, secondo i “princìpi della semplicità, della rigorosità, della purezza e dell’armonia delle forme” architettoniche.
Le precedenti sei edizioni del Premio “Frate Sole” hanno visto vincitrici le opere di: Tadao Ando, cappella sul monte Rokko a Kobe, cappella sull’acqua a Tomamu e chiesa della Luce a Ibaraki (1988-89), Giappone; Álvaro Siza, chiesa di Santa Maria a Marco de Canevezes, Portogallo; Richard Meier, chiesa in località Tor Tre Teste a Roma; John Pawson, chiesa interna al monastero di Novy Dvur, Repubblica Ceca; Cristian Undurraga, cappella del Retiro, santuario di Teresa de Los Andes, Auco, Cile; Rafael Moneo, chiesa del centro parrocchiale di Iesu di San Sebastián, Spagna.
Meck Architekten, chiesa di Seliger Pater Rupert Mayer a Poing, Germania. Foto: Michael Heinrich.
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A proposito di valori primari, che definiscono meglio le architetture premiate, padre Ruggeri scriveva: “Lo spazio mistico costituisce il motivo e il fermento della mia esperienza attuale. Contrariamente allo spazio sacro tradizionale, che è sempre circoscritto, precisato, quello mistico ha misure sempre intuite e mai precisate, per tali ragioni è stimolante. È, per intenderci, uno spazio assoluto e non relativo, un luogo aperto, non chiuso. Può essere un raggio di sole su un muro, una corda tesa tra due alberi, un fiore, un sasso”.
Meck Architekten, chiesa di Seliger Pater Rupert Mayer a Poing, Germania. Pianta del piano terra.
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All’edizione 2020 hanno partecipato ben 113 opere di edifici religiosi provenienti da 32 paesi del mondo, tra cui l’Italia, Germania, Spagna, Austria, Messico, Portogallo e tanti altri.
Tra questi, la Giuria – formata da don Valerio Pennasso, arch. Giorgio Della Longa, prof. arch. Esteban Fernandez Cobian, arch. Caterina Parrello, prof. Walter Zahner, arch. Luigi Leoni – ha individuato come finaliste le seguenti nove opere costruite:
– chiesa di Beata Vergine Maria a Verona, dello studio Archingegno (Carlo Ferrari, Alberto Pontiroli);
– chiesa di St Wenceslas, Sazovice, Republica Ceca, di Atelier Štěpán;
– chiesa di Saint Charbel, Zakrit, Libano, di Blankpage Architects;
– chiesa di Santa Maria e centro comunitario a Castel di Lama (AP), di Continiarchitettura;
– santuario di Señor de Tula a Jojutla de Juárez, Morelos, Messico, di Dellekamp/Schleich + Agendarq;
– chiesa di Petrus Jakobus a Karlsruhe, Germania, di Peter Krebs;
– chiesa di Divino Salvador a Freamunde, Portogallo, di Vítor Leal Barros Architecture;
– cappella di Bishop Edward King a Cuddesdon, Regno Unito, di Niall Mclaughlin Architects;
– chiesa di Seliger Pater Rupert Mayer a Poing, Germania, di Meck Architekten.
Dellekamp Schleich e Agendarq – Agencia de Arquitectura, santuario di Señor de Tula a Jojutla de Juárez, Morelos, Messico. Foto: Sandra Pereznieto.
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Nella seconda fase dei lavori, la Giuria – composta dai vincitori delle precedenti edizioni del Premio, tra cui Tadao Ando e Cristian Undurraga, assieme a Luigi Leoni, presidente della Fondazione – ha proclamato le due opere vincitrici della VII edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra “Frate Sole”.
Il primo premio è stato assegnato allo studio di progettazione tedesco Meck Architekten (Andreas Meck (†) e Axel Frühauf) per la chiesa di Seliger Pater Rupert Mayer a Poing, in Germania, con le seguenti motivazioni: “La diversità delle fonti luminose naturali progettate generano un’esperienza dinamica di equilibrio e trascendenza all’interno dell’aula ecclesiale. La planimetria è chiara e, nonostante la forma scultorea dell’edificio, il volume rifugge dalla banalità: l’equilibrio tra la massa del terreno e il basamento dei muri, assieme agli elementi bianchi eterei, definisce un ambiente povero ed elegante”.
Archingegno, chiesa di Beata Vergine Maria a Verona. Foto: Maurizio Marcato.
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Il secondo premio, invece, è stato conferito al gruppo di progettazione costituito dallo studio messicano Dellekamp Schleich (Derek Dellekamp, Jachen Schleich) e colombiano Agendarq – Agencia de Arquitectura (Camilo Restrepo) per il santuario di Señor de Tula a Jojutla de Juárez, Morelos, Messico.
Le motivazioni della Giuria precisano: “il volume è netto e si percepisce l’ospitalità del rifugio: lo spazio è coperto ma all’aperto, la leggera pendenza che conduce all’altare lascia uno spazio semi interrato che genera intimità, permettendo un passaggio di aria confortevole e un riparo dal sole”.
Continiarchitettura, chiesa di Santa Maria e centro comunitario a Castel di Lama (AP). Foto: Domenico Oddi.
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Infine, le altre sette opere di architettura religiosa segnalate sono state dichiarate “Ambasciatrici del Premio” per il quadriennio 2020-2024.
Accompagna la manifestazione un volume-catalogo, ricco di apparati iconografici, con immagini di tutte le opere partecipanti, e un’esauriente parte testuale, tra cui gli scritti di Luigi Leoni, Costantino Ruggeri, Andrea Vaccari, Giorgio Della Longa, Walter Zahner, Esteban Fernandez Cobian, Caterina Parrello (A. Vaccari, a cura di, Premio Internazionale di Architettura Sacra “Frate Sole” 2020 VII edizione, Tipografia Commerciale Pavese, Pavia, 2020, pp. 84, euro 20).
Tutti i progetti partecipanti sono pubblicati anche sulla pagina web della Fondazione Frate Sole dedicata all’edizione 2020.
McNiall Mclaughlin Architects, cappella di Bishop Edward King a Cuddesdon, Regno Unito. Foto: Niall McLaughlin Architects / Nick Kane.
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