Si è svolta recentemente, presso la Triennale Milano, la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Premio italiano di Architettura, un progetto – promosso dal MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e dalla Triennale Milano – dedicato alla valorizzazione dell’architettura italiana attraverso la promozione di opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia, con un particolare focus sull’innovazione, la qualità del progetto e il ruolo sociale dell’architettura.
Durante la premiazione sono intervenuti Stefano Boeri, Presidente della Triennale Milano, Alessandro Giuli, Presidente della Fondazione MAXXI, Nina Bassoli, Curatrice per Architettura della Triennale, Lorenza Baroncelli e Pippo Ciorra, rispettivamente Direttrice e Senior Curator del MAXXI Architettura. I Presidenti hanno sottolineato l’importanza della collaborazione consolidata tra le due istituzioni.

Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara a Sini, Oristano, 2021, progetto di Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci e Franceschino Serra. Opera vincitrice ex aequo del Premio italiano di Architettura 2023. Foto: Stefano Ferrando – Studio Vetro Blu.

Il Premio italiano di Architettura si tiene ogni anno in modo alterno a Roma o Milano e include riconoscimenti per il miglior edificio o intervento realizzato negli ultimi 3 anni, la/il migliore progettista under 35 e un Premio alla carriera.
I premi sono stati assegnati da una giuria internazionale composta da Lorenza Baroncelli, Nina Bassoli, Stefano Boeri, Iñaqui Carnicero (Rica Studio), Pippo Ciorra, Giancarlo Mazzanti, Valentina Merz e Lara Monacelli Bani (Atelier Remoto), Matteo Scagnol (MoDusArchitects).

S-LAB, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Torino, 2020, progetto di ELASTICOFarm. Opera vincitrice ex aequo del Premio italiano di Architettura 2023. Foto: Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo.

Il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni è stato assegnato ex aequo a due opere: il Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara a Sini, Oristano (2021), realizzato da Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci e Franceschino Serra, e l’S-LAB, il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) a Torino (2020), realizzato da ELASTICOFarm (qui pubblicato su weArch).
È stata inoltre conferita una Menzione d’onore all’intervento di completamento delle aree Museali di Palazzo dei Diamanti a Ferrara (2022), progettato dallo studio Labics.

Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara a Sini, Oristano, 2021, progetto di Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci e Franceschino Serra. Opera vincitrice ex aequo del Premio italiano di Architettura 2023. Foto: Stefano Ferrando – Studio Vetro Blu.

Il Complesso parrocchiale di Santa Chiara è stato apprezzato dalla giuria per il suo rigore formale e la consapevolezza contestuale, che hanno permesso di ricucire elementi spaziali, espressivi e relazionali nel tessuto urbano. Il progetto interpreta gli elementi tipici dell’edilizia spontanea locale e dell’architettura sobria mediterranea per rinnovare i legami con le comunità.
Invece, il progetto S-LAB di ELASTICOFarm è stato considerato uno dei più rappresentativi esempi del lavoro di ricerca linguistico-tecnologica dello studio. Ha trasformato la tecnologia tradizionale per gli edifici produttivi, la prefabbricazione pesante in cemento armato, in un’occasione di sperimentazione a tutto campo, con un forte carattere e una relazione completa con il contesto e le sue sfumature ambientali, atmosferiche, percettive e paesaggistiche.

S-LAB, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Torino, 2020, progetto di ELASTICOFarm. Opera vincitrice ex aequo del Premio italiano di Architettura 2023. Foto: Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo.

Nella categoria under 35, lo Studio Ossidiana è stato premiato per il progetto Art Pavillion M ad Almere, Paesi Bassi (2022). L’opera è stata elogiata per la sua ricerca formale e la sensibilità verso i temi ambientali e le relazioni tra architettura e paesaggio.
Inoltre, nella stessa categoria, sono state assegnate due Menzioni speciali a Paraphernalia di (ab)Normal e More with Less di orizzontale.

Art Pavillion M, Almere, Paesi Bassi, 2022, progetto dello lo studio Ossidiana. Opera vincitrice, categoria Under 35, del Premio italiano di Architettura 2023. Foto: Riccardo de Vecchi.

Infine, il Premio alla carriera è stato conferito ad Aimaro Oreglia d’Isola, con le seguenti motivazioni: “la sua carriera ha nutrito il dibattito architettonico intorno ai temi del rapporto tra modernità e tradizione, naturale e artificiale, territorio e paesaggio, per tutta la seconda metà del Novecento, traghettandoli fino ad oggi, dove ci appaiono più che mai attuali”.

Aimaro Oreglia d’Isola. Vincitore Premio alla carriera, Premio italiano di Architettura 2023. Quinto Palazzo per uffici Snam a San Donato Milanese, 1985-92. Foto Bruno Cattani, Archivio Gabetti e Isola.

I progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura sono esposti in una mostra presso la Triennale Milano, aperta al pubblico fino al 24 settembre 2023.

Aimaro Oreglia d’Isola. Vincitore Premio alla carriera, Premio italiano di Architettura 2023. Vista della premiazione. Foto: ©Gianluca Di Ioia.