Il progetto della piazza della Chiesa di San Giuliano a Stazzona cerca di mettere ordine ad un luogo in cui la presenza di servizi alla persona (municipio, chiesa, campo sportivo, medico, posta) e di alcuni elementi commemorativi (monumenti ai caduti) ha determinato un uso quotidiano prevalentemente a parcheggio.
Il progetto, attraverso una nuova pavimentazione, allarga l’ambito della piazza ed introduce alcuni semplici elementi che aiutano a disegnare lo spazio pubblico. Una serie di panche in cemento bianco definisce i bordi. Una nuova fontana che riflette l’intorno permette un contatto diretto con l’acqua. Una vasca verde fra due lunghe panche è occupata dai fiori di campo. Un nuovo luogo si concretizza sul bordo che si affaccia verso il lago: una piccola pensilina, come un nido, protegge una piccola nuova terrazza che diventa uno spazio privilegiato per ammirare il paesaggio.
Foto: Marcello Mariana.
Testo estratto dalla “Relazione tecnico illustrativa per il progetto definitivo ed esecutivo, direzione lavori e contabilità, coordinamento sicurezza, relativi all’intervento di riqualificazione urbana di Piazza della Chiesa e di via alla Chiesa ai sensi dell’art. 1 comma5 lettera a della l.r. 9/2020”:
Esigenze espresse
L’esigenza dell’Amministrazione è quella di restituire al luogo un’identità perduta. Attualmente, la piazza si configura come luogo della sosta veloce in automobile. I pedoni, (residenti, turisti) utilizzano la piazza in maniera marginale e per essi non vi è alcuna possibilità di sostare in sicurezza. Il fatto che non esistano parcheggi in prossimità dei servizi (municipio, posta, ambulatorio) fa si che esista la volontà di continuare ad utilizzare la piazza con possibilità di parcheggio/sosta veloce. Quest’esigenza di principio fa si che debbano essere ricercate tutte le possibilità di un utilizzo combinato fra automobili e pedoni. La piazza saltuariamente viene inoltre utilizzata per feste/matrimoni/comunioni ed è quindi necessario che ci sia la possibilità di avere lo spazio in cui possano sostare più persone contemporaneamente. Ulteriore richiesta è quella di valorizzare la vista verso il lago e il marciapiede come belvedere.
Vista d’insieme del progetto.
Linee di principio
Il progetto ha un presupposto fondativo: “l’allargamento” della piazza. Il progetto intende estendere la percezione della piazza sia in direzione nord/sud “annullando” la strada; sia in direzione est-ovest ampliando la pavimentazione agli spigoli opposti di chiesa e municipio.
L’allargamento della percezione avviene attraverso l’estensione della pavimentazione che si impossessa della strada e si estende fino al bordo del marciapiede verso il lago. Quindi, nel momento in cui un’automobile (in qualsiasi direzione arrivi) sale sulla nuova pavimentazione, entra in un mondo diverso, differente che induce automaticamente a rallentare (tutta l’area avrà i 30 km/h come limite massimo). Questa pratica progettuale denominata Woonerf, sistematicamente perseguita nel nord Europa, permette di garantire comunque un senso di sicurezza maggiore. Il concetto di regolare la circolazione delle automobili su parametri pedonali offre dei vantaggi che permettono un utilizzo combinato degli spazi.
Foto: Marcello Mariana.
Definizione dei bordi
Il progetto intende definire una serie di bordi che regolano la geometria dello spazio e inducono un uso alternativo dello stesso. I bordi a nord (muro in pietra) e ad est (Chiesa) sono chiaramente definiti dagli elementi fisici esistenti; il bordo a sud, attraverso l’estensione della pavimentazione su strada e marciapiede, si sposta inevitabilmente sul limite del marciapiede a sbalzo verso il lago. Il vero bordo “costruito” è quello ad ovest, in prossimità dei due monumenti. Un bordo geometrico, parallelo alla facciata della chiesa, si costruisce attraverso una serie di elementi: panche, una vasca verde e una fontana. La dimensione degli elementi è determinata sugli allineamenti dei pieni e dei vuoti della facciata della chiesa. Il bordo è la diretta conseguenza della preesistenza. Un albero (una betulla) viene piantata in ricordo delle alberature presenti in passato sulla piazza. La definizione del nuovo bordo permette di realizzare uno spazio pedonale tra i monumenti e i nuovi elementi di seduta. Uno spazio che “protegge” i monumenti e che si caratterizza per il solo uso pedonale.
Foto: Marcello Mariana.
I nuovi elementi
Il nuovo bordo è costruito attraverso una serie di elementi di diversa concezione: vasca d’acqua, vasca verde e panche. Il bordo a nord è rafforzato da un sistema di seduta e un sistema di montanti verticali con traversi per far arrampicare il gelsomino.
– Vasca d’acqua In sostituzione della fontana di pietra addossata al muro, viene realizzata una vasca d’acqua. I bordi est ed ovest della panca sono realizzati in cls bianco con inerti in botticino, sabbiato, lavato o bocciardato. In questo modo, la finitura superficiale raggiunge una certa ruvidezza che assicura il mantenimento nel tempo. La dimensione dei bordi si estende in larghezza e permette di ospitare una seduta su ogni lato lungo della vasca. La vasca in lamiera verniciata di colore nero si appoggia sulle panche in cemento. La superficie dell’acqua sarà a livello delle sedute; il colore nero del fondo permetterà un riflesso chiaro e definito del cielo. Inoltre, l’altezza della vasca permette ai cani di bere senza grandi difficoltà. Un sistema tubolare permetterà di bere e un tubo del troppo pieno “bucherà” l’acqua come nelle vecchie fontane degli alpeggi.
– Sedute e vasca verde Dopo la vasca d’acqua, in direzione sud, un varco permette l’accesso alla piazza. La soglia è delimitata da una parte con la vasca d’acqua, dall’altra con una lunga vasca verde e due panche di diversa lunghezza. La geometria e la misura è dettata dagli allineamenti ricavati dalla facciata della chiesa. La vasca, leggermente più alta delle sedute, contiene una serie di fiori da campo e piante perenni in ricordo della vocazione naturale del luogo e dei campi fioriti dell’intorno. Il bordo si rastrema e diventa sottile lasciando spazio alla natura. Due panche si distaccano di cm 10 dalla vasca verde. Tutto è realizzato con lo stesso materiale (cls bianco con inerti di botticino).
– Seduta e sistema verde Sul lato nord, in prossimità del muro in pietra, una lunga panca (ml 13,80) si addossa a detto limite lasciando uno spazio di cm 30. Questa intercapedine viene riempita di terriccio. Un sistema strutturale di tubolari in metallo verniciato e di cavi permetterà al gelsomino di arrampicarsi e formare una quinta verde. In questo modo, guardando dal marciapiede e dalla piazza, due sistemi verdi si sovrapporranno definendo una serie di campi: il primo, esistente, è costituito dal grande muro in cls con la vite americana tappezzante; il secondo, di progetto, con il gelsomino, i suoi profumi e i suoi fiori bianchi.
Foto: Marcello Mariana.
Una nuova pavimentazione
Il progetto partendo dall’assunto iniziale di “allargare” la piazza, è andato alla ricerca di un materiale che potesse non essere condizionato dalle mutevoli geometrie dei bordi; che potesse restituire una superficie omogenea da est ad ovest e che fosse resistente e drenante. Il sistema di pavimentazione permeabile e drenante, antisdrucciolo composta da aggregati naturali rivestiti da resina bi-componente di origine naturale, può essere posato su diversi fondi e garantisce una pavimentazione omogenea. Il progetto prevede che venga posato su diversi fondi dopo la posa di binder di diversi spessori. Nella piazza, al di sopra dei blocchetti di porfido verrà steso un binder da cm 3,00; nella sede stradale, interessata dalla piazza, il binder avrà un’altezza media di 8 cm; sul marciapiede, previa asportazione dei blocchetti, il binder drenante avrà uno spessore pari allo spessore degli stessi blocchetti. Al di sopra di questi strati verrà posato uno strato di cm 1,5 di finitura.
La pavimentazione così realizzata sarà completata da una serie di blocchetti in cls di colore nero della dimensione di cm 15 x 15.
La geometria di posa dei singoli blocchi è determinata da un pattern ripetuto; la ripetizione determina che tale geometria non sia riconoscibile. I blocchi neri costruiscono una relazione con la pavimentazione della chiesa, anch’essa nera. Si crea un’associazione fra l’interno e l’esterno. Le pietre nere accompagnano il muoversi nella piazza.
Foto: Marcello Mariana.
Un nido verso il lago
“L’allargamento” della piazza verso il bordo esterno del marciapiede determina la riconquista della balconata verso il lago. Vi è una riappropriazione di uno spazio a cui si accederà secondo diverse direzioni. Per questo motivo, si rende necessario enfatizzare il rapporto tra lo spazio orizzontale della piazza e il panorama del lago e delle sue valli. Il progetto prevede una piccola estensione del marciapiede con una piccola seduta e una copertura di protezione. La necessità è quella di avere un elemento leggero che non interferisca con la vista dalla piazza. Lo sguardo attraversa la copertura. Il sistema strutturale è risolto attraverso un elemento verticale sottile. Un piccolo balcone sul lago aspira a diventare un luogo esclusivo in cui diversi utenti troveranno diversi modi di appropriazione (i ragazzi del paese, gli sposini, i turisti). Un nuovo luogo che ribadisce la volontà di costruire un rapporto fra la piazza e il lago.
Foto: Marcello Mariana.
Redevelopment of the Piazza della Chiesa, Stazzona (Como) Italy
The project of the square of the Church of San Giuliano in Stazzona tries to put order to a place where the presence of services to the person (town hall, church, sports field, doctor, post office) and some commemorative elements (monuments to the fallen) have established a daily parking use. The project, through a new flooring, extends the goals of the square and introduces some simple elements that help to draw the public space. A series of white concrete benches define the edges. A new fountain that reflects surrounding atmospheres gives a direct contact with water and sky. Wildflowers occupy the green tank between two long seats. A new place takes shape on the edge overlooking the lake: a small shelter, like a nest, protects the new terrace that becomes a privileged place to admire the landscape.
Foto: Marcello Mariana.