In seguito alla richiesta presentata, nel mese di novembre, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo dalla società calcistica ACF Fiorentina, con il sostegno del Comune di Firenze, in merito alla possibilità di demolire o smantellare parzialmente lo stadio comunale “Artemio Franchi” – opera iconica di architettura e ingegneria moderna, progettata, tra il 1929 e il 1932, da Pier Luigi Nervi – sono stati lanciati numerosi appelli per la sua salvaguardia, insieme a campagne di sensibilizzazione della opinione pubblica.
Vista dello stadio con una delle scale elicoidali e la torre della Maratona. Foto: ©Ferdinando Barsotti, 1932.
La richiesta avanzata dalla società ACF Fiorentina fa riferimento a un recente emendamento, l’articolo 55-bis del DL n. 76/2020, inserito nel “Decreto Semplificazione” (convertito in legge 11 settembre 2020), che indica, tra l’altro, di procedere, in caso di una ristrutturazione edilizia, “nel rispetto dei soli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quella originaria. L’individuazione di tali elementi è rimessa al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, il quale ne indica modalità e forme di conservazione, anche distaccata da nuovo impianto sportivo”.
In parole semplici, si chiede al MiBACT di indicare quali parti siano effettivamente da conservare, facendo cadere il vincolo “generico” su tutto l’impianto sportivo.
Stadio Artemio Franchi, una delle scale elicoidali. Foto: ©Ferdinando Barsotti, 1932.
Per chi non conoscesse abbastanza la storia e il progetto dello stadio di Firenze (già “Stadio Giovanni Berta”), considerato come uno dei capolavori di Pier Luigi Nervi e l’opera simbolo dell’ingegneria del cemento armato e dell’architettura sportiva italiana del XX secolo, consigliamo di consultare la pagina web “Salviamo lo Stadio Artemio Franchi di Firenze”, in cui è anche possibile firmare la petizione per la sua salvaguardia, lanciata sulla piattaforma Change.
Stadio Artemio Franchi, veduta della torre della Maratona. Foto: ©Marco Menghi.
Nel frattempo, l’ICOMOS – International Council on Monuments and Sites e il suo Comitato scientifico internazionale sul Patrimonio del Novecento (ISC20C – International Scientific Committee on Twentieth Century Heritage), in collaborazione con l’Associazione Pier Luigi Nervi Project, hanno “lanciato” un International Heritage Alert, un “allarme sul patrimonio” internazionale, relativo alla situazione dello stadio Franchi, e condiviso da FAI – Fondo Ambiente Italiano, DO.CO.MO.MO. Italia, Italia Nostra, Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e Ordine e Fondazione degli Architetti di Firenze.
Veduta dello stadio Franchi con una delle scale elicoidali. Foto: ©Marco Menghi.
In più, sono state inviate lettere a Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, e a Dario Nardella, sindaco di Firenze, firmate dal presidente mondiale Icomos Toshiyuki Kono e da quello italiano Maurizio Di Stefano, in cui si annuncia, tra l’altro, “una vigorosa campagna internazionale per prevenire la deturpazione dello stadio Franchi, in modo da garantire la salvaguardia della sua integrità nel suo complesso, come tesoro da preservare per le generazioni a venire”.
Stadio Artemio Franchi, una delle scale elicoidali. Foto: ©Marco Menghi.