È in corso a Roma, presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, una vasta rassegna che documenta e illustra l’opera progettuale dell’ingegnere Sergio Musmeci (1926-1981), uno dei più grandi strutturisti italiani, e non solo, insieme a Riccardo Morandi, Pier Luigi Nervi e Silvano Zorzi.
Intitolata inGenio. Idee visionarie dall’Archivio di Sergio Musmeci, la mostra, a cura di Tullia Iori, presenta al pubblico oltre 30 progetti, attraverso il numeroso materiale – soprattutto disegni, documenti e modelli originali restaurati per l’occasione – proveniente dall’Archivio Musmeci custodito presso il Centro archivi MAXXI Architettura. L’esposizione accompagna e accresce culturalmente un’altra mostra in corso, anch’essa presso il MAXXI fino al 10 aprile, Technoscape. L’architettura dell’ingegneria (qui), che analizza il rapporto tra l’ingegneria della costruzione e l’innovazione tecnologia.
Sergio Musmeci, Concorso internazionale di idee per un ponte sullo Stretto di Messina, 1969, con L. Quaroni. Veduta prospettica. Archivio Sergio Musmeci Courtesy Collezione MAXXI Architettura.
Sergio Musmeci, noto per le realizzazioni in ambito strutturistico, era un ingegnere visionario, autore di opere strutturali avveniristiche elaborate grazie anche alle sue grandi abilità matematiche, da cui deriva l’appellativo di “genio” attribuitogli dai colleghi. Nei suoi archivi sono ancora conservati schizzi di opere rimaste senza nome, pagine piene di calcoli, che accennano a nuove teorie per rifondare la statica, oltre che diversi appunti per conferenze piene di prospettive protese verso il futuro.
Tra i numerosi progetti in mostra, di cui alcuni portatori di forme “che non hanno ancora nome”, allo stesso tempo visionari e scultorei, astratti e organici, un posto d’onore lo occupano i suoi celebri ponti, elementi statici per antonomasia, tra cui il progetto per il ponte sullo Stretto di Messina e il famoso ponte sul Basento a Potenza.
Il ponte sul Basento, chiamato dalla curatrice “il ponte più bello del mondo”, e probabilmente lo è davvero, è una grande struttura “plastica” antropomorfa, con un lungo guscio continuo equicompresso, che attraversa il fiume, due linee ferroviarie e tre strade di Potenza. L’opera rappresenta il punto focale della ricerca di Musmeci di forme minimali, quelle che rispondono alla loro funzione strutturale impegnando la minima quantità di materia.
Nel 2003 il ponte è stato dichiarato monumento di interesse culturale e attualmente è oggetto di un intervento di restauro conservativo.
Sergio Musmeci, Ponte sul fiume Basento (Potenza, 1967-75), con A. Livadiotti, E.F. Radogna, Z. Zanini. Dettaglio dell’impalcato. Archivio Sergio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura.
Frutto del concorso internazionale di idee del 1969 (vinto ex aequo con altri 5 gruppi di progettisti), il ponte sospeso per l’attraversamento dello Stretto di Messina presenta una campata unica lunga 3 km di forte impatto visivo, con piloni alti 600 m, e una tensostruttura sospesa strallata per contrastare la forte oscillazione dell’impalcato. Il progetto viene documentato in mostra anche con l’ausilio del grande modello lungo oltre 4 metri (in scala 1:1000).
Sergio Musmeci, Settimana dell’Architettura (Roma, giugno 1979) – Composizione spaziale reticolare. Archivio Sergio Musmeci Courtesy Collezione MAXXI Architettura.
L’utilizzo del modello di studio (in bolle di sapone, gomma, plexiglas, carta) per Musmeci è essenziale, soprattutto per verificare il corretto funzionamento statico, ma anche la validità delle forme del progetto. In rassegna sono esposti, per la prima volta, diversi modelli di carta opportunamente restaurati dal MAXXI, tra cui quello del ponte semisommerso per il lago di Fogliano.
Sergio Musmeci, Appalto concorso per la costruzione del nuovo ponte sul Tevere a Tor di Quinto, Roma, 1957-58, con U. Luccichenti. Fotografia del modello di studio in gomma. Archivio Sergio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura.
Accompagna la mostra il libro L’archivio Sergio Musmeci nelle collezioni del MAXXI Architettura. Inventario, che raccoglie e documenta tutto il materiale dell’Archivio, tra cui i progetti, le fotografie, i testi dattiloscritti e a stampa, i modelli, gli schizzi. Il volume di 300 pagine viene arricchito da un’antologia di saggi e di alcuni testi finora inediti (scritti per un libro da pubblicare con Bruno Zevi), oltre che da un apparato biografico e bibliografico.
Sergio Musmeci, Tempio Mariano sul Monte Grisa (Trieste, 1962-67), con A. Guacci, U. Nordio. Vista dell’esterno. Archivio Sergio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura.