weArch si associa all’appello in cui si chiede, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, di avviare con urgenza il procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale, ai sensi dell’articolo 10 comma 3 lettera d) e 13 del D.Lgs. 42/2004, sull’edificio conosciuto come Palazzo INA, opera progettata da Piero Bottoni e realizzata a Milano, in corso Sempione 33, tra il 1953 e il 1958.
Piero Bottoni, Palazzo INA, Milano, 1953-58. Foto: ©Stefano Suriano.
La richiesta è stata lanciata alla fine del mese di dicembre 2021 – da Docomomo Italia, da docenti firmatari della Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni e della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Milano, da altri docenti firmatari, da rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali e da diversi protagonisti della cultura architettonica internazionale – in quanto, in seguito alle recenti semplificazioni amministrative legate allo strumento Superbonus 110%, il “Palazzo INA” potrebbe facilmente subire interventi di sostituzione del rivestimento e di consistenti modifiche di altre parti significative dell’edificio.
Siccome si tratta di uno degli edifici più significativi della Milano degli anni Cinquanta, per quel suo carattere unico che ricopre nella storia e nell’immagine collettiva della città e del patrimonio architettonico moderno italiano, vi invitiamo a sottoscrivere l’appello lanciato, firmando qui.