La Villa “Le Lac” Le Corbusier è una delle 17 opere progettate da Le Corbusier, che, nel 2016 (qui), sono state inserite nell’elenco dei siti del Patrimonio mondiale dell’Umanità (UNESCO World Heritage List) da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO – United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization).
Il progetto della villa rappresenta una delle più importanti opere giovanili di Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris (1887-1965), realizzata nel 1923, con l’ausilio del suo collaboratore e cugino Pierre Jeanneret (1896-1967).
Il fronte sud della villa. Foto: ©Patrick Moser / FLC / ADAGP, 2013.
L’opera, un edificio residenziale minimo di 64 mq, situato a soli 4 metri dal lago Lemàno (o il lago di Ginevra) in Svizzera, riunisce tre dei futuri “Cinque punti di una nuova architettura” lecorbuseriani: la pianta libera, il giardino pensile, la finestra a nastro.
Pensata e organizzata come una vera e propria machine à habiter, villa “Le Lac” costituisce un esercizio progettuale messo in pratica sul come offrire ai propri occupanti il massimo del comfort in uno spazio abitativo minimo. Oltre ai tre dei futuri “Cinque punti”, nel progetto della villa – la cui pianta è pure stretta e a campata unica – confluiscono altri elementi architettonici, tra cui il rapporto con il paesaggio circostante (a sud, con il lago; a nord, con il percorso pedonale, ora una strada di percorrenza viaria; a ovest, con l’altra proprietà), la distribuzione interna in linea, l’utilizzo del cemento armato, dei divisori mobili e di mobili pieghevoli.
Pianta. Immagine: ©FLC / ADAGP / 2021.
Altra particolarità dell’opera, realizzata da Le Corbusier per i propri genitori, è che fu progettata senza avere avuto a disposizione un appezzamento di terreno, così che, solo in seguito, dopo un po’ di ricerche, fu trovato il lotto “giusto”, di 30 x 10 m, adatto alle sue dimensioni e alla disposizione planimetrica. In realtà, si tratta di una questione controversa, perché, anche se l’architetto svizzero-francese lo scrisse più volte, per esempio nel libro Une Petite Maison, da parte degli storici e dei studiosi della sua opera esistono diverse perplessità su questa versione dello svolgimento dei fatti.
Nella villa, effettivamente, vi abitarono il padre (fino alla sua morte, avvenuta nel 1926) e la madre (vissuta fino al 1960) di Le Corbusier e, successivamente, anche il fratello Albert; nel 1971, la villa fu ceduta in donazione alla Fondation Le Corbusier, che la aprì alle visite del pubblico nel 1984.
La Fondazione si occupa anche del restauro e della manutenzione dell’opera.
Fronte ovest. L’uscita sul giardino. Foto: ©Patrick Moser / FLC / ADAGP, 2018.
Attualmente la Villa “Le Lac” Le Corbusier ospita al suo interno anche esposizioni e installazioni video di qualità, tra cui ricordiamo Hommage à Le Corbusier. Cinquantenaire de la disparition de Le Corbusier (qui).
Fino a luglio è possibile visitarla tutti i sabati e le domeniche del mese, dalle ore 14 alle 17, senza appuntamento; inoltre, sono previste visite per gruppi organizzati in altri giorni, previa prenotazione.
La Villa si trova a 20 minuti di distanza a piedi dalla stazione ferroviaria di Vevey e dalla fermata dell’autobus 201 Bergère.
(testo di Igor Maglica)
L’interno della villa. Il locale soggiorno. Foto: ©Jeroen Seyffer / FLC / ADAGP / Commission suisse pour l’UNESCO.